E ora c’è incertezza sul futuro dei voli low cost. L'Unione europea ha avviato una procedura di indagine e infrazione, sulle erogazioni della Regione (tramite Sfirs), ai tre aeroporti sardi (Cagliari, Alghero e Olbia) che avrebbero poi corrisposto contributi a compagnie aeree, soprattutto low cost, per garantire alcuni collegamenti necessari per l'Isola. La palla passa ora alla Regione che ha 30 giorni per presentare le sue controdeduzioni.
"A rischio ci sono tre milioni di passeggeri, un'economia radicata da ormai da 10 anni che ha trasformato interi territori con i sardi protagonisti. L'indagine dell'Ue sui voli low cost – ha detto in una conferenza stampa nell'aeroporto di Alghero il deputato Mauro Pili (Pdl) – rischia di cancellare un progetto di sviluppo economico fondato su un ponte aereo internazionale che ha trasformato prima la Riviera del Corallo e poi tutti gli altri poli aeroportuali della Sardegna. Questa indagine doveva e poteva essere evitata se la Regione non avesse varato una norma irrazionale e dannosa per il sistema delle low cost. In questa vicenda agli errori commessi nella predisposizione della legge regionale 10 del 2010 si sommano le lobby internazionali di Alitalia, Lufthansa e Air France che mirano a mettere in ginocchio il sistema delle low cost per gestire in modo esclusivo le rotte internazionali".
Per Pili il Consiglio regionale deve modificare la norma oppure "nei prossimi giorni avvieremo una proposta di legge di iniziativa popolare per salvare il sistema delle low cost".