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Sono tornati in libertà il presidente del Cagliari calcio, Massimo Cellino, il sindaco e l'assessore di Quartu di Sant'Elena, Mauro Contini e Stefano Lilliu, arrestati per peculato e falso nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Cagliari sulla realizzazione dello stadio Is Arenas. I tre si trovavano agli arresti domiciliari.

Il provvedimento del Gip Giampaolo Casula arriva alla vigilia del ricorso in Cassazione presentato dagli avvocati di Cellino e di Lilliu. 

 Lo stesso sostituto procuratore Enrico Lussu ha chiesto al Giudice delle indagini preliminari Giampaolo Casula la modifica della misura restrittiva e quindi la remissione in libertà per Massimo Cellino, il sindaco e l'assessore di Quartu, Mauro Contini e Stefano Lilliu.

Tutti e tre hanno  l'obbligo di presentarsi il martedì e il venerdì alla Polizia giudiziaria. Le motivazioni che hanno portato alla completa scarcerazione sono direttamente collegate alla vicina conclusione delle indagini condotte dagli uomini della Polizia giudiziaria e dagli agenti del Corpo forestale sulla realizzazione dello stadio Is Arenas. "Allo stato possono ritenersi fortemente attenuate le esigenze cautelari – scrive il Gip nel provvedimento – in considerazione non solo del tempo trascorso dai fatti contestati, ma anche per la scrupolosa osservanza da parte degli indagati delle prescrizioni inerenti la misura cautelare personale".

Il giudice motiva così: "Ritenuta la prevedibile imminente conclusione delle indagini, sono quasi ultimate le assunzioni di persone a sommarie informazioni e si è in attesa di deposito delle relazioni di consulenza tecnica, la misura degli arresti domiciliari può essere sostituita con altra meno afflittiva quale quella dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria due volte a settimana". In pratica secondo il Gip – che ha accolto la richiesta del Pm –  sono venute meno le esigenze cautelari che miravano ad evitare l'inquinamento probatorio da parte dei tre indagati e in particolare dei due amministratori comunali per i quali lo stesso sostituto procuratore, quindici giorni fa, aveva dato parere negativo alla scarcerazione richiesta dagli avvocati difensori.