L’associazione Arc che, dal 2002, a Cagliari cura le rivendicazioni delle persone L.G.B.T. (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender) ha scritto una lettera all’Ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran in Italia, Sayyed Mohamad Ali Husseini, che era atteso in questi giorni in città.
“È frustrante pensare che, invece, in molte parti del mondo, e anche nella Repubblica Islamica dell’Iran, le persone omosessuali siano costrette a nascondere in qualsiasi modo e a qualsiasi costo la naturale inclinazione del loro comportamento (“naturale”, appunto, come nel 1990 ha specificato l’Organizzazione Mondiale della Sanità): pena l’accusa, la condanna, la prigionia e, come purtroppo capita spesso di denunciare, la morte, solitamente per impiccagione”, così scrive l’Arc.
L’associazione ricorda “come Amnesty International promuovono continuamente campagne di raccolta firme per tentare di fare pressione e far annullare alle autorità iraniane queste condanne a morte”.