Sel e Sardigna libera all'attacco della Giunta e della maggioranza di centrodestra, ma anche verso gli alleati del Pd, per la bocciatura, ieri in Aula, del provvedimento che avrebbe garantito la copertura finanziaria della cassa integrazione e della mobilità in deroga per i circa 33 mila lavoratori sardi che usufruiscono delle ammortizzatori sociali.
All'Isola servono 240 milioni: il Governo Monti ne ha stanziati 96, "e forse ne arriveranno altri 60", mentre la Regione, solo per il 2012, ha già erogato 30 milioni di euro.
"L'emendamento bocciato ieri, che prevedeva 60 milioni per la Cig in deroga – denunciano Carlo Sechi e Claudia Zuncheddu insieme al senatore di Sel Luciano Uras – aveva proprio l'obiettivo di stanziare risorse che servono per non lasciare a terra queste famiglie e questi lavoratori che, per la maggior parte, da gennaio, non percepiscono il sussidio". Dito puntato anche contro il Pd "che ha sponsorizzato spudoratamente la mangiatoia dell'articolo 4". Nel mirino, alcuni emendamenti approvati che riguardano la cura dentale per le categorie disagiate, le risorse per una casa di ricovero per anziani a Sassari e per il Pontificio Seminario.
"Siamo con i sindacati e con i lavoratori – spiega Uras– Nella finanziaria delle prebende del governo Cappellacci e delle retribuzioni per i pensionati di lusso, è possibile che non si faccia nulla per i lavoratori che hanno perso il lavoro?".
Secondo Claudia Zuncheddu (Sl), "la Regione ha perso un'occasione straordinaria per nobilitare questa Finanziaria che è all'insegna della bottega ed è votata al clientelismo più spudorato".
Critici anche i sindacati. Di fronte alla "scelta inaccettabile" di non anticipare risorse per gli ammortizzatori in deroga, Cgil, Cisl e Uil hanno inoltrato una richiesta di incontro ai capigruppo in Consiglio regionale. Confermato il presidio di martedì, in concomitanza con i lavori in aula.
“Non è possibile lasciare nell’incertezza oltre trentamila lavoratori – hanno detto i segretari generali Michele Carrus, Oriana Putzolu e Francesca Ticca – occorre dare un segnale concreto e immediato, non possiamo aspettare il governo nazionale perché la garanzia dei fondi statali la avremo solo quando verranno trasferiti e, allo stato attuale, non abbiamo certezza di quando accadrà”.
I sindacati avevano chiesto al Consiglio di prendersi una precisa responsabilità di fronte alla crisi del sistema produttivo, la risposta è stata tagliare l’Irap e rinviare ogni provvedimento sul lavoro: “Il Consiglio ha trovato 240 milioni di euro nel giro di pochi giorni, è evidente che per alcuni interessi da difendere le risorse si trovano, per le protezioni sociali no”. Nelle pieghe del bilancio ci sono misure – Sardex e Flotta sarda solo per citarne alcuni ma gli esempi sono molteplici – che potrebbero essere modificate: “Si tratta di stabilire la priorità – hanno spiegato i confederali – e noi pensiamo che l’emergenza cassa integrazione sia una priorità”.
Cgil, Cisl e Uil ricordano che il giudizio sulla Finanziaria è stato negativo sin dal principio: “Aspet-tavamo qualche modifica importante nella direzione indicata dal sindacato, è arrivata invece la con-ferma che questa maggioranza preferisce preservare interessi parziali piuttosto che generali”. A questo proposito i sindacati riprendono la questione dell’Irap sottolineando che può essere una scelta positiva dare una boccata d’ossigeno al sistema delle imprese ma è opportuno condizionarla a precisi obiettivi: “Si potrebbe legare lo sconto fiscale all’impegno di non cancellare posti di la-voro e anche alla rioccupazione di parte dei lavoratori espulsi dal sistema produttivo”.