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Lunedì 15 aprile alle 10 sit-in di protesta del Comitato Gettiamo le basi in piazza del Carmine, per chiedere la sospensione di tutte le attività del Poligono di Quirra. "L’intervento della Procura e del Gip di Cagliari riguardo al sequestro delle piste del Poligono e il generale comandante indagato – spiegano gli attivisti – confermano ancora una volta i nostri sospetti". 

Secondo il Comitato, la messa in sicurezza delle aree del Pisq imposta dalla Procura di Lanusei, "è stata distorta e indirizzata, come sostiene la Magistratura, a “fini ben diversi da quelli di tutela della salute”. L’intuito popolare indica questi fini: predisposizione delle opere di costruzione della “Pista tattica multifunzionale”, ovvero costruzione ex novo dell’aeroporto militare, annoso progetto sempre respinto dalla popolazione, funzionale al potenziamento del poligono e all’intensificazione delle attività belliche". 
 
Nell’udienza fissata per il 22 aprile, il giudice di Lanusei Clivio si dovrà esprimere sulla richiesta del Procuratore Fiordalisi di sottoporre a sequestro il poligono e di sospendere le attività. 
 
"La Procura di Cagliari – continuano – ha messo in luce la bieca volontà di vertici militari, ministri della Difesa, Governi di raggirare, piegare ai loro scopi, trarre vantaggi dal terremoto originato dall’eruzione delle verità nascoste, dei misteri e segreti del Pisq svelati e documentati dalla Procura di Lanusei. L’appropriazione militare di strade comunali, spacciata come finalizzata alla tutela della salute pubblica, è ancora oggetto d’indagine".
 
Non si risparmiano critiche alle autorità locali: "Indigna il coro osannante la “radicale bonifica” fatta con la sistemazione di recinzioni e cartelli di divieto d’accesso. Ferisce nel profondo il servilismo e l’insipienza delle Autorità locali per avvallare lo scempio delle piste abusive e l’inganno della “messa in sicurezza” incriminati dalla Procura di Cagliari".
 
"Il Governo deve assumersi le sue responsabilità" concludono, ricordando che per il Comitato le priorità sono i sei "improrogabili interventi che formano l’acronimo "Serrai": sospensione delle attività dei poligoni dove si sono registrate le patologie di guerra; evacuazione dei militari esposti alla contaminazione dei poligoni di Teulada, Decimomanno-Capo Frasca, Quirra; ripristino ambientale, bonifica seria e credibile delle aree contaminate a terra e a mare; risarcimento ai malati e alle famiglie degli uccisi, Risarcimento al popolo sardo del danno inferto all’isola; annichilimento, ripudio della guerra e delle sue basi illegalmente concentrate in Sardegna in misura iniqua; Impiego delle risorse a fini di pace".