Nostra Signora di Bonaria il miracolo l’ha fatto. Alla sua intercessione si era appellato il comitato di residenti che lottava contro il palazzo di 4 piani (proposto sotto la gestione di Floris, ma arrivato al traguardo definitivo grazie all’approvazione della Giunta Zedda) che l’impresa Sodelco voleva costruire tra via Milano e via Taranto, a pochi passi dall’importante edificio religioso. E due settimane fa gli abitanti del rione hanno avuto la grazia: la Sovrintendenza ha detto no all’edificio, giudicato incoerente col contesto urbanistico della piazza davanti alla Basilica. La ditta potrà presentare un nuovo progetto: non più un palazzo, ma un villino.
Il palazzo compreso tra le vie Taranto, Milano e Ravenna, approvato definitivamente alla fine del 2011, prevedeva la costruzione di un fabbricato di quattro livelli: tre piani di appartamenti più uno di uffici al piano terra. Ma l’ipotesi di riempire di cemento uno dei pochi spazi verdi accanto alla Basilica aveva scatenato la reazione dei residenti, sfociata nella costituzione di un comitato che ha dato battaglia a lungo, sia sotto Floris che con Zedda.
I comitati si aspettavano dall’esecutivo guidato dal giovane consigliere regionale di Sel una politica fatta di “volumi zero”, ma l’assessore Paolo Frau a pochi mesi dall’insediamento si era pubblicamente arreso davanti all’avanzata del cemento: ormai tutte le pratiche sulle Bs3* e le S3* (le aree verdi trasformate in edificabili dietro cessione di servizi al Comune) votate sotto Floris si trovavano in fase avanzata di approvazione e così, a dire dell’assessore, lo stop avrebbe provocato una spesa insostenibile per le casse dell’amministrazione. Grande la delusione per il comitato del rione, al quale ormai non restava che confidare nell’intervento divino e in quella della Sovrintendenza.
Ma in via Roma c’era perfino il convincimento che il progetto ai Beni culturali nemmeno dovesse passarci: perché la Sovrintendenza aveva dato un ok, anche se riferito al contesto della piazza. Ma alla fine per la concessione edilizia il progetto ha dovuto attendere proprio il via libera del Ministero che due settimane fa però ha detto no al palazzo.
E poi l’edificio: è stato ritenuto incoerente col contesto urbanistico di riferimento e cioè il piazzale antistante la Basilica, dove si trovano 3 villini e nessun palazzo. E proprio a questi villini dovrà omologarsi la nuova costruzione tra via Milano e via Taranto. Bocciato il materiale di rivestimento dello stabile (marmo travertino troppo simile a quello della Basilica). Vittoria dunque dei comitati che hanno dato battaglia. Una vittoria parziale però. Perché la ditta proprietaria è stata invitata a modificare il progetto, adeguandolo al modello del villino urbano. Ma il comitato del quartiere spera sempre in un ripensamento dell’amministrazione, proprio alla luce dell’intervento della Soprintendenza e chiederà all’amministrazione di stabilire un nuovo accordo con la Sodelco per il trasferimento della volumetria in un’altra area di disponibilità comunale.