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La Sardegna è sconvolta dopo il terzo suicidio in poche ore legato alla grave crisi economica attraversata dall'isola: un operaio edile, di 47 anni, di Serramanna, un imprenditore di 53 anni, di Macomer, e un piccolo impresario edile di Orotelli, di 47 anni. "Non sono suicidi, ma omicidi. Una strage che giorno dopo giorno miete sempre più vittime", è la denuncia di un Comitato spontaneo nato all'indomani della morte dell'impresario di Orotelli che si è tolto la vita ieri per la mancanza di un futuro economico.

"Ieri Carlo Cossu a Macomer, oggi Gonario Piroddi a Orotelli. Domani chi e dove?" hanno scritto sui volantini, diffusi in mattinata, i compaesani di Gonario: "Siamo stufi, demoralizzati e arrabbiati, ma non vogliamo essere anche impotenti e assistere impassibili a contare le croci. Gonario era un lavoratore, un gran lavoratore, uno che le sfide le affrontava tutti i giorni. Poi travolto da una crisi senza precedenti, da difficoltà più grandi di lui, forse tradito dal suo stesso orgoglio ha smesso di lottare, si è lasciato andare ad un gesto disperato, lasciando tutti noi con un dolore lancinante, ma anche con rabbia che abbiamo deciso di gridare nel giorno del suo funerale". 
 
Il Comitato sottolinea che si tratta di "omicidi con mandanti precisi. Come si fa a non puntare il dito sul sistema bancario che ha chiuso i rubinetti, una vera e propria associazione a delinquere che fa leva sul braccio armato di Equitalia". Il Comitato lancia anche un appello per cui "il gesto dell'impresario e di altri come lui non vengano imitati. Abbiamo paura dell'emulazione. Parliamo, non chiudiamoci. Pensiamo ai figli, alle famiglie".