Fede e turismo per far crescere l'economia e dare una opportunità di svolta alle piccole e grandi comunità dell'isola. Santuari e luoghi di culto della cristianità in Sardegna diventano meta di pellegrinaggi in un circuito nazionale e internazionale del turismo religioso.
Sono due gli Itinerari dello Spirito – 'Arte Romanica, natura e spiritualità'' e 'Miniere, nuraghi e spiritualità'' – che si inseriscono nel progetto di promozione 'Cultura religiosa e turismo' attivato dall'assessorato regionale al Turismo.
Due percorsi religiosi per scoprire un altro volto della Sardegna e angoli di territorio tanto suggestivi quanto sconosciuti. "Con l'obiettivo – ha sottolineato il presidente della Regione Ugo Cappellacci – di costruire una rete che dia vita ad una offerta turistica che valorizzi e faccia conoscere le nostre tradizioni e la nostra cultura".
E' solo il primo passo di un progetto più ambizioso che punta entro la fine dell'anno alla creazione di sei percorsi che attraversano in lungo in largo l'isola. "Itinerari da costruire assieme ai Comuni coinvolti – ha precisato l'assessore al Turismo Luigi Crisponi – Ora sono 25, presto saranno 120 le amministrazioni coinvolte in una iniziativa che sulla scia del turismo attivo intende muoversi nell'ottica della identità, destagionalizzazione e riscoperta dell'interno".
Sarà istituita una cabina di regia che vede assieme Regione, i vertici della Chiesa sarda, Anci e Orp (Opera romana pellegrinaggi). "Una partnership importante per la Sardegna – ha osservato l'arcivescovo di Cagliari monsignor Arrigo Miglio – anche alla luce delle origini del nuovo papa Francesco. In tanti da quei paesi lontani vorranno venire a conoscere la dimensione europea religiosa. Si tratta di un turismo che dà sbocco economico, ma offre una qualità di contenuti, perché unisce la dimensione religiosa, turistica, economica, storica e artistica, ma servono collegamenti più efficienti per la Sardegna".
I percorsi. Il primo, 'Arte romanica, natura e spiritualità'', attraversa la Sardegna passando lungo la costa orientale. Meta dei visitatori sono le chiese romaniche di Santissima Trinità di Saccargia, San Pietro di Sorres a Borutta e San Pietro di Galtellì, che custodisce il crocifisso ligneo che trasudò sangue. L'itinerario si snoda ancora tra luoghi suggestivi dell'interno, come i paesi delle Beate Antonia Mesina a Orgosolo e Suor Maria Gabriella a Dorgali. E ancora dai tacchi ogliastrini al Supramonte e alla valle del Flumendosa per ripercorrere il cammino di San Giorgio vescovo.
Il secondo itinerario, 'Miniere, nuraghi e spiritualita'', parte da Cagliari e attraversa la Sardegna meridionale e sud-occidentale, passando da Nora e risalendo verso il Sulcis Iglesiente dove si potranno ammirare i siti minerari di Nebida e Masua. Proseguendo verso l'interno si arriva a Laconi, paese di Sant'Ignazio e definito 'piccola Assisi della Sardegna'. Segue il pellegrinaggio a Gesturi, alla casa del Beato Nicola e al villaggio nuragico di Barumini, patrimonio dell'Unesco. Meta finale è la penisola del Sinis: dallo stagno di Cabras si giunge all'estremità orientale per visitare la cattedrale del IV secolo di San Giovanni Battista e le vestigia fenice di Tharros.