È stata forte l’indignazione fra i ragazzi del Liceo classico Asproni di Nuoro quando, su una pagina Facebook "Spotted Asproni Nuoro" sono comparse scritte offensive nei confronti di diversi studenti, per alcuni dei quali anche una lista di proscrizione con indicazioni sessuali (messaggi su liceali gay con tanto di nome e cognome).
La pagina in poche ore è sparita dalla rete, ma la protesta non si è fermata ed è diventata corale: studenti, docenti e lo stesso preside parlano di affronto e di necessità di reagire. Così oggi una catena umana contro l'omofobia e il bullismo ha circondato il liceo nuorese. La manifestazione, sostenuta quindi dalla stessa dirigenza della scuola, ha visto un'assemblea generale di tutti gli studenti che si sono uniti in una catena umana che ha richiamato l'attenzione su quanto accaduto nell'istituto di via Dante.
Ragazzi e insegnanti sono scesi in piazza, con una maglietta bianca con lo slogan "Spotted? Ma spo". Spotted era, infatti, la denominazione del sito che già da ieri è stato chiuso. Ora sul fatto la Polizia Postale ha avviato le indagini per individuare i responsabili di un episodio stigmatizzato da tutti.
Il professore. “Dobbiamo salvaguardare i nostri alunni dalla vigliaccheria di chi si è nascosto dietro l’anonimato”, ha stigmatizzato la vicenda Antonio Piu, insegnante di Storia e Filosofia al Liceo Asproni. “La manifestazione che abbiamo organizzato è contro chi non si mette scrupoli a insultare, minacciare e offendere. Non ci interessa la natura delle offese, la nostra non è stata una protesta contro l’omofobia, ma più in generale contro la violenza verbale”. Piu esclude che la pagina face book incriminata sia stata creata e aggiornata da alunni dell’Asproni. “Metodo e modalità mi sembrano estranee alla nostra scuola e la forte partecipazione alla manifestazione di oggi testimonia che al massimo sul social network ha scritto una minoranza non rappresentativa. Ci siamo riservati la possibilità di identificare gli autori delle offese”.
Le reazioni. Quanto successo al liceo classico di Nuoro "non fa che confermare il dato che la scuola italiana è tuttora impregnata di una cultura patriarcale ed eteronormata". E' quanto afferma l'Unione degli studenti. "Ribellarsi è giusto! Bene quindi hanno fatto gli studenti di Nuoro del Liceo Asproni a scendere in lotta contro l'inqualificabile gesto omofobo delle liste di proscrizione degli studenti gay su facebook. Dirò di più: questa rivolta studentesca è da prendere come esempio di una omofobia e di un razzismo che non sono più tollerabili né giustificabili", ha dichiarato Franco Grillini, presidente di Gaynet Italia. "Quanto accaduto al Liceo classico Asproni è il sintomo di un malessere che trova nella discriminazione e negli atti di bullismo nei confronti dei gay terreno fertile": è il commento di Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center. “La vigliaccata omofoba di pubblicare i nomi di studenti e studentesse gay e lesbiche di un istituto di Nuoro ha trovato nella corale reazione di condanna degli studenti e dell'istituto la risposta migliore. E' un bene che nel dna della bistrattata scuola italiana ci sia qualche anticorpo al bullismo di stampo omofobico: troppo spesso episodi di questo genere vengono considerati con superficialità, o peggio con indifferenza". E' il commento del presidente di Arcigay, Flavio Romani.