18 rinvii a giudizio. Questa la richiesta del pm Paolo De Angelis, allora in forze alla direzione distrettuale antiterrorismo, nell'udienza preliminare davanti al Gup Giuseppe Pintori per la stagione delle bombe in Sardegna, una serie di attentati dal 2002 al 2004 rivendicati dai Nuclei proletari per il comunismo (Npc) e dall'Organizzazione indipendentista rivoluzionaria (Oir). L'udienza è stata aggiornata al 23 aprile prossimo.
L’inchiesta. La svolta nell'inchiesta risale all'11 luglio 2006, quando dieci militanti dell'area antagonista vicini al movimento politico 'A Manca pro s'indipendenzià (nato dall'esperienza del circolo sassarese Moncada) finirono in manette a conclusione dell'operazione Arcadia condotta in simultanea delle Digos di tutta l'Isola, la più vasta e importante scattata in territorio sardo dai tempi degli anni di piombo.
Gli imputati. Tra gli imputati, accusati a vario titolo di associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico, spicca Bruno Bellomonte, l'ex ferroviere sassarese coinvolto anche nell'inchiesta romana sulle nuove Br dalla quale è stato assolto in primo e secondo grado. L'elenco si completa con i sassaresi Marco Aldo Alessandrini; Stefania Bonu; Salvatore Sechi; Salvatore Nurra; Massimiliano Nappi, insegnante di filosofia considerato uno degli ideologici del gruppo; Emanuela Serra; Roberto Loi; quindi i nuoresei Marco Delussu; Pierfranco e Giorgio Devias; Marcello Gonario Delussu e Franca Dessena; l'orgolese Mauro Mereu; Alessandro Sconamila di Macomer; il cagliaritano Marco Peltz; Angelo Maria Marras di Bonnanaro e Francesco Marmotta, abruzzese trapiantato nell'Isola, da sempre vicino agli ambiente dell'estremismo marxista e già esponente di spicco dei Carc.
Le accuse. Lunghissimo l'elenco delle azioni violente attribuite ai 18 imputati. Si parte dagli attentati falliti di Nuoro che diedero il là all'offensiva di Npc e Oir, a quelli riusciti alla Toro assicurazione di Sassari e alla sede della Cisl di Olbia. E ancora: le bombe alla banca San Paolo di Sassari e alla Banca Intesa di Macomer; al Mc Donald's di Oristano, alla Cisl di Cagliari, al circolo An di Olbia, alle case del presidente degli industriali nuoresi Riccardo Devoto, del senatore oristanese Ignazio Manunza e del presidente della Provincia di Oristano Mario Diana.
Le bombe. Agli imputati vengono attribuiti anche i blitz dinamitardi alla sede della Confindustria di Cagliari, allo studio professionale di un assessore regionale, all'ufficio di un deputato di An, alla discoteca Bagaglino a Stintino, nonché gli ordigni inesplosi trovati all'ingresso dell'Azienda del turismo di Alghero, in un cesto dei rifiuti a Porto Rotondo il giorno dell'incontro tra Berlusconi e Tony Blair e davanti alla sede di Forza Italia a Olbia.