bimbo-nato-da-incesto-e-ucciso-sette-metri-di-carta-igienica-nella-gola

Sette metri di carta igienica ficcati nella gola del neonato ucciso a Nuxis ed estratti dopo il suo ritrovamento, più del cotone nelle narici per impedirgli di respirare. E' quanto emerso dalla deposizione in Corte d'Assise di due testimoni, un carabiniere ed un medico, i primi ad aver visto il corpicino dopo il ritrovamento.

E' proseguito così, questa mattina a Cagliari, il processo a porte chiuse nei confronti della donna accusata di concorso in omicidio volontario del piccolo nato dall'incesto col padre, delitto per il quale nel novembre scorso l'uomo era stato condannato a 20 anni di reclusione davanti al Gup di Cagliari.
 
La vicenda risale al febbraio 1996, quando il corpicino senza vita del neonato venne trovato sotto un cavalcavia a Siliqua. L'indagine arrivò ad una svolta, però, soltanto nel 2011, dopo le rivelazioni di un parente. Secondo l'accusa il piccolo sarebbe stato ucciso dopo essere stato partorito nel bagno dell'ospedale, dove la ragazza assisteva in quel momento la madre. Dopo un tentativo di soffocare il piccolo con la carta igienica, il neonato venne gettato dal cavalcavia.
 
L'udienza è stata aggiornata a mercoledì 20 marzo.