La Saras ha consegnato oggi presso l’ufficio Savi della Regione lo Studio di Impatto Ambientale – Sia relativo al Progetto Eleonora avviando così la fase di istruttoria prevista dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.
Il Progetto Eleonora prevede la ricerca di gas naturale in cinque serbatoi geologici sovrapposti tra i 600 e i 2.850 metri di profondità nella piana di Arborea.“Si tratta di giacimenti convenzionali che – secondo le stime dei geologi – contengono circa 3 miliardi di metri cubi di gas metano senza alcuna sostanza pericolosa. Non sono state rilevate tracce di idrogeno solforato”.
La società petrolifera di Sarroch assicura che “l’impianto di esplorazione di ultima generazione garantirà la sicurezza e il basso impatto ambientale, come dimostrato dagli studi e analisi approfonditi di esperti e docenti universitari. Non sarà adottata nessuna tecnica di fratturazione delle rocce serbatoio (fracking) e se verrà trovato il metano:il centro di trattamento sarà realizzato in un’area industriale già attrezzata, il gas verrà distribuito in Sardegna, garantendo royalty tra 1 e 3 milioni di euro l’anno complessivi per la Regione e i Comuni interessati.
I dubbi degli ambientalisti. Per l’associazione ecologista Gruppo di intervento giuridico, il progetto presenta delle criticità legate, principalmente, al fatto che si interverra in aree “ad elevata sensibilità ambientale”. Per gli ambientalisti “il cantiere ricade all’interno della fascia costiera e interna all’Oasi di protezione faunistica “S’Ena Arrubia”, che si trova a meno di 150 metri da Sic, Zps e aree umide Ramsar, ed è interna alla perimetrazione dell’Iba 218 “Sinis e stagni di Oristano”. Nondimeno è risultata critica la vicinanza dell’area di intervento a recettori sensibili (aziende, abitazioni, etc.), da cui il cantiere dista poche centinaia di metri”.