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Doccia fredda sulla legge elettorale e sulla doppia preferenza di genere: l'approvazione potrebbe sfumare. La presidente dell'Assemblea sarda, Claudia Lombardo, incontra le associazioni femminili arrivate Consiglio per seguire i lavori dell'Aula, e avanza "forti perplessità" sull'approvazione del testo prima della fine della legislatura. La presidente si è detta anche "scettica" sul via libera alla doppia preferenza di genere, "anche in considerazione del fatto – ha spiegato la Lombardo – che il testo approdato in Aula non la prevede".

La delegazione di donne ha annunciato che terrà alta la pressione su tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale, sia per l'approvazione della legge che per scongiurare un eventuale voto segreto sulla doppia preferenza di genere che affosserebbe il provvedimento. "Bisogna agire su due fronti – ha ricordato la presidente del Consiglio – favorendo la candidatura di un maggior numero di donne e promuovendo l'accesso alla carica elettiva attraverso la doppia preferenza di genere, che è bene ricordare come sia una facoltà e non un obbligo, in questo modo non si viola il principio di uguaglianza. Infatti, ciò che si rivendica è la parità di accesso e non di risultato. Ecco perché – ha concluso la Lombardo – preferisco parlare di democrazia paritaria e non di quote rosa che umiliano e mortificano la dignità delle donne".

L'allarme è stato subito raccolto da Maria Grazia Caligaris, ex consigliera socialista ora presidente dell'associazione Socialismo Diritti Riforme. "Se dovessero concretizzarsi le perplessità espresse dalla presidente dell'Assemblea sarda, si sancirebbe il fallimento del Consiglio regionale della XIV legislatura – chiarisce la Caligaris – Ancora una volta la classe dirigente dimostrerebbe di essere scollegata dalla realtà e che la specialità sarda è ormai una parola vuota".