L'Unione Sarda pubblica parti del verbale dell'interrogatorio del presidente rossoblù, Massimo Cellino. L'interrogatorio, avvenuto sabato scorso nel carcere di Buoncammino, dove Cellino si trova dal 14 febbraio, è durato otto ore.
"Io non capisco più nulla, so solo che sono in prigione" ha esordito così il patron rossoblù, che ha risposto a tutte le domande del Gip, Giampaolo Casula, e del Pm, Enrico Lussu.
Nell'interrogatorio il presidente ha dovuto dar conto dello stadio Is Arenas: "L'idea nasce quando era sindaco Graziano Milia", ha spiegato Cellino, ma anche del progetto di Elmas:"Uno dei costruttori, Farufini, si è rubato tre milioni". Infine, Trieste, dove il Cagliari ha giocato le ultime partite dello scorso campionato dopo la chiusura del Sant'Elia: "Volevo comprare la Triestina – ha dichiarato ancora Cellino – ma la Federcalcio non mi diede l'ok".
Cellino, secondo quanto scrive ancora l'Unione, avrebbe lanciato accuse al sindaco di Quartu, Mauro Contini: "E' un vigliacco perché sta in ospedale e non viene in carcere". Il presidente ha respinto le accuse, proclamandosi innocente: "Io sono in prigione ma non ho fatto niente e con la mia coscienza sono a posto, perché la mia anima è fuori, non ho rubato nulla, non ho fatto patti col diavolo. Io ho bisogno di aver fiducia nella giustizia".
Il presidente rossoblù nega, infine, di aver minacciato Pierpaolo Gessa (uno dei dirigenti del Comune di Quartu finiti in prigione nel novembre scorso): "Può darsi che ci sia stata la telefonata ma non per minacciarlo, magari per dirgli di non venire col giubbotto viola che porta sfiga". L'altro dirigente finito agli arresti, Andrea Masala, invece, non sa chi sia: "Ma visto in cantiere". Cellino nega anche accordi col sindaco perché i lavori dello stadio Is Arenas fossero pagati dal Comune: "Ma sta scherzando? Nego", però ammette che "c'era la volontà di Contini, Gessa e del Consiglio comunale di dare precedenza ai lavori vicino allo stadio".
Lunedì e martedì il sostituto procuratore Enrico Lussu sentirà nuovamente i due funzionari del Comune di Quartu, Pierpaolo Gessa e Andrea Masala, attualmente agli arresti domiciliari. I nuovi interrogatori si sarebbero resi necessari dopo le dichiarazioni rilasciate dal sindaco Contini e dal presidente Cellino, che scaricherebbero le colpe sui funzionari, ed in particolare su Gessa.