«La Sardegna è agli ultimi posti in Europa per la scarsa competitività del suo sistema socio-economico: addirittra il 75 per cento delle regioni europee fa meglio della nostra, fanalino di coda soprattutto per la disoccupazione (in particolare giovanile e femminile), la scarsa scolarizzazione, la scarsa capacità di innovare, la cronica carenza di infrastrutture».
È questo l’allarme sociale lanciato da Bruno Marras e Francesco Porcu, presidente e segretario regionale di Cna Sardegna. Per questo la Confederazione nazionale dell’artigianato sarda chiede alla Regione “l’immediata apertura del confronto per la programmazione della spesa sulle cospicue risorse messe a disposizione dall’Unione Europea. La scarsa competitività della Sardegna è dovuta alla insufficiente scolarizzazione, che fa della nostra una delle peggiori regioni europee, paragonabile alle realtà più arretrate dell’Est Europeo”.
I dati. La Cna presenta dei dati molto spesanti che testimoniano il divario tra l’Isola e il resto d’Eruopa. Il 75 per cento delle regioni UE è più competitiva della Sardegna; il 98 per cento ha più laureati; l’Isola ha una capacità innovativa inferiore di oltre il 90 per cento rispetto alle altre regioni europee; il reddito disponibile per le famiglie sarde è quasi 5 mila euro in meno rispetto alla media nazionale e il tasso di disoccupazione dei giovani sardi è il più elevato tra le regioni italiane e tra i primi dieci in Europa.
Qualità della vita. Anche quanto alla qualità della vita e alla distribuzione equilibrata della ricchezza e del benessere – stando allo studio Cna – la Sardegna è fanalino di coda in Europa: la combinazione tra i bassi redditi disponibili per le famiglie (quasi 5 mila euro in meno rispetto alla media nazionale), l’elevatissimo tasso di disoccupazione giovanile (nella media degli ultimi 3 anni il valore più elevato tra le regioni italiane e tra i primi dieci in Europa), un tasso di attività femminile che si mantiene su livelli bassissimi (performance inferiore addirittura dell’80 per cento rispetto alle altre realtà europee) “fanno del sistema socio-economico della Sardegna uno dei più squilibrati a livello europeo”.
Per queste ragioni, la Cna Sardegna denuncia: «Attendiamo di capire come la Giunta regionale intende tradurre questi obiettivi in una efficace programmazione delle risorse a disposizione – concludono i vertici di Cna Sardegna – e soprattutto vorremmo capire come sono stati effettivamente utilizzati in passato i fondi comunitari, quali progetti sono stati avviati in Sardegna e quanti posti di lavoro stabili e non fittizi sono stati creati».