"Il Comune è tenuto a risarcire i danni subiti dai pedoni a causa della cattiva manutenzione di strade e marciapiedi". Da questa premessa parte l'interrogazione del consigliere comunale Claudio Cugusi (Pd) nella quale si chiede conto al primo cittadino di "informare il Consiglio del numero e della consistenza delle cause per risarcimento danni in cui è parte l’amministrazione per il tramite dei legali delle compagnie di assicurazione".
Il meccanismo è semplice: il Comune è assicurato per la responsabilità civile contro i danni provocati a terzi, ma, come denuncia il consigliere, "le pratiche per responsabilità civile intentate dai pedoni danneggiati risultano essere gestite, sin dall’inizio ed esclusivamente, dalla compagnia di assicurazione". Molte delle pratiche inoltre "anziché essere definite bonariamente, sfociano molto spesso in giudizi civili davanti al Giudice di Pace e al Tribunale a causa della resistenza opposta dalla compagnia di assicurazione, anche in casi nei quali la responsabilità dell’Amministrazione è lampante".
Il rischio, quindi, è che il Comune si trovi a dover pagare ingenti cifre "liquidate a titolo di spese legali". A questo proposito viene citato, come esempio, il caso della signora Raffaela Congiu, 65enne di Sant'Avendrace che, per una grossa buca aperta nella strada e non segnalata "cadeva rovinosamente a terra e si fratturava la mano destra".
"Nonostante l’evidenza dei fatti – scrive Cugusi- la compagnia di assicurazione indicata dall’Amministrazione (che, nel caso di specie, era la Fondiaria Sai) non provvedeva a risarcire il danno e il Comune veniva citato in giudizio dalla malcapitata signora". Il Comune di Cagliari, si è costituito formalmente nel giudizio ma "di fatto è stato assistito dai legali della Compagnia". La causa, iniziata nel 2005, si avvia alla conclusione "con gravi rischi di pesanti condanne alle spese dell’amministrazione".
"I cittadini danneggiati – conclude Cugusi- hanno il diritto di interloquire con l’Amministrazione civica, con i suoi dirigenti e funzionari e non con privati aventi, come fine ultimo della propria attività, quello di lucrare e fare utili". Per questo motivo si invitano il Sindaco e l'Assessore competente a "dichiarare quali iniziative intendano adottare per fare fronte alle situazioni come quelle descritte nel caso della signora di Sant'Avendrace, ordinando anche agli Uffici di interloquire con la compagnia di assicurazione Fondiaria Sai affinchè risolva il caso della medesima signora, senza attendere l’esito del giudizio".