Un braccio di ferro che va vanti da mesi. Stavolta il Prefetto sembra aver avuto la meglio. Ma il Tar ha sbandierato l’ok dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Ministero dell’Interno e tutti i “via libera” dell’amministrazione quartese sospendendo il no del Prefetto e autorizzando il match.
Nel controricorso presentato ieri l’Avvocatura dello Stato ha segnalato che le determinazioni dell’Osservatorio nazionale sulle Manifestazioni sportive sarebbero “superate”. Lo dimostrerebbe il fatto che la società sportiva abbia successivamente presentato ulteriori progetto relativo al sistema di prefiltraggio, tutti respinti.
Alla riunione del 12 dicembre scorso, la Commissione diede alla Cagliari calcio 30 giorni di tempo per le modifiche progettuali e il completamento della documentazione. Carenze ribadite (e modifiche rigettate) il 3 gennaio. Un’ultima valutazione il 22 gennaio, quando viene esaminato e non approvato un nuovo progetto relativo al sistema di prefiltraggio. La stessa commissione ribadisce ancora una volta la produzione incompleta dei documenti, invita il Comune di Quartu a negare l’impianto al Cagliari.
Dubbi del Prefetto anche sulla legittimità dei “via libera” espressi dal Comune di Quartu che si baserebbero sul presupposto (“fortemente discutibile” per il Prefetto) che il Tulps (Testo unico sulle leggi di pubblica sicurezza) contempli tacitamente “anche la possibilità di un permesso provvisorio in relazione ad un singolo intervento”.
Ma il Tar ha dato ragione ai rossoblù (difesi dallo studio dell’avvocato Benedetto Ballero). Tre i fattori decisivi che hanno portato alla sospensione del no prefettizio: l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive che ha dichiarato a norma lo stadio Is Arenas, a condizione che fossero a disposizione biglietti nominativi, strumenti che consentano la videoregistrazione sportiva, varchi elettronici forniti di tornelli a tutt’altezza e sistemi di separazione tra le due tifoserie. La “Comunicazione in merito ai lavori svolti nell’impianto sportivo Is Arenas” del 31 gennaio scorso da parte della Cagliari calcio e, infine, il fatto che il sindaco di Quartu avesse già rilasciato la licenza d’uso dell’impianto per le precedenti 4 gare, tutte svolte senza incidenti.
Così il no del Prefetto (motivato “per motivi di ordine e di sicurezza pubblica connessi alla situazione strutturale dell’impianto”) è stato giudicato “in non giustificata contraddizione con precedenti analoghe situazioni”. E ciò perché la conclusione del Prefetto, anche se basata su un “prevedibile afflusso di spettatori appartenenti a tifoserie storicamente contrapposte”, riguarda una gara che l’Osservatorio ha classificato (riconosciuto come organismo deputato a stabilire il livello di pericolosità di una manifestazione sportiva) con indice di rischio 2 e tale rischio comporta principalmente la “sensibilizzazione di misure organizzative”.