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Ricorso contro il maxi investimento degli sceicchi in Costa Smeralda da parte delle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico, Amici della Terra e Lega per l’Abolizione della Caccia. "Presentiamo il ricorso – ha dichiarato Stefano Deliperi del Gruppo di intervento giuridico – perchè mancano i necessari e vincolanti procedimenti di valutazione ambientale strategica (Vas) e di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale". 

Le Società immobiliari controllate dalla Qatar Holding hanno presentato un complesso programma di interventi turistico-edilizi nella Costa Smeralda: trasformazione di 27 stazzi galluresi in ville con piscina, restyling della piazzetta e di altre strutture di Porto Cervo e dei quattro Hotel “storici” (Pitrizza, Romazzino, Cala di Volpe, Cervo Hotel & Conference Center), due nuovi alberghi, ville extra-lusso, un “parco acquatico” a Liscia Ruja, un kartodromo, servizi, in palese e disinvolta violazione del piano paesaggistico regionale. All’Ufficio tecnico del Comune di Arzachena sono stati presentati recentemente i progetti per trasformare gli stazzi.
 
"Si tratta della prima parte di quell’investimento immobiliare della Qatar Holding – spiega Deliperi – che la classe politica isolana – in primis il Presidente della Regione autonoma della Sardegna Ugo Cappellacci – vuol gabellarci come la panacèa per la disoccupazione e la strada per il benessere economico-sociale". 
 
Gli ecologisti fanno notare, però, come il complesso unico di interventi venga presentato all’esame delle amministrazioni pubbliche competenti per singole parti, in violazione del necessario esame unico nei procedimenti di valutazione ambientale strategica e di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale. "Eppure – continua Deliperi – si tratta di ben quattro-cinquecentomila metri cubi di nuove volumetrie anche in aree di elevato valore ambientale e paesaggistico. In sostanza il solito speculativo consumo di territorio. Punto e basta".
 
Secondo quanto si legge nel comunicato diffuso dalle associazioni ecologiste sarebbero "già arrivati centinaia e centinaia i messaggi di protesta al Ministro per i beni e attività culturali Lorenzo Ornaghi, al Presidente della Regione Ugo Cappellacci, al Presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo".
 
Per ulteriori informazioni:
http://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2012/11/28/rimbocchiamoci-le-maniche-per-difendere-lambiente-e-il-territorio-della-sardegna/