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Venti di crisi in Regione.

I Riformatori sardi hanno abbandonato i lavori della conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale che stava discutendo dell'ordine del giorno della prossima seduta consiliare. Motivo della clamorosa protesta la decisione di procedere subito con la riforma della legge elettorale, mettendo in coda il taglio delle Province.

"In questo modo – spiega Franco Meloni, vice capogruppo dei Riformatori – le forze politiche stanno mettendo a serio rischio la riforma delle Province, rendendosi complici di un caos istituzionale senza precedenti. Non dimentichiamoci che la scadenza fissata dalla legge è il 28 febbraio. A questo punto, è chiaro che non se ne farà proprio nulla. Dopo la legge elettorale ci sarà la Finanziaria e poi si entrerà di fatto in campagna elettorale".

Per i Riformatori la decisione di non affrontare subito il riordino delle Province è "un vero e proprio schiaffo ai 525mila sardi che hanno votato i referendum del 6 maggio, chiedendo l'abrogazione delle stesse. Le forze della conservazione, ancora una volta sono riuscite ne loro intento: prediligere una legge che interessa il Palazzo e soffocare una riforma che, invece, il Palazzo e i partiti non vogliono".

È solo l’ultimo episodio di una crisi non più tanto latente nella maggioranza in Regione, dopo le accuse e le richieste di dimissioni che Settimo Nizzi (Pdl) ha rivolto all’assessore alla Programmazione, Giorgio La Spisa, candidatosi con la Lista Monti.