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"C'è qualcuno che può rispondere a Vendola il quale, con l'acidità di una vecchia isterica, dichiara che a destra sente puzza di camorra, dicendogli che nella sua sinistra sale alto l'odore di becero frociame".

Con questo commento – poi rimosso ieri dalla propria pagina Facebook – Paolo Trudu, uno degli addetti stampa del gruppo Pdl in Consiglio regionale, aveva commentato le accusa del leader di Sel. Vendola, sempre ieri, aveva rilasciato un’intervista in cui dichiarava senza mezzi termini: “C’è profumo di camorra che insegue il centrodestra”.

L’uscita dell’addetto stampa Pdl ha scatenato dure reazioni nei social network ed ora arriva anche la risposta di Carlo Dejana, presidente dell’associazione Arc che rappresenta gli omosessuali sardi.

“Ancora una volta quello che si auto definisce ‘partito dei moderati’ mostra la sua faccia reazionaria, omofoba, e questa sì, becera”, scrive Dejana in una lettera al nostro giornale.

“Purtroppo siamo in Italia, e a quanto ci risulta sinora nessuno dei consiglieri del Pdl ha espresso la benché minima presa di distanza. Per fortuna simili posizioni risultano sempre più minoritarie e irrilevanti nella nostra bellissima terra, che nel 2012 ha espresso tutto il suo orgoglio e la sua voglia di cambiare con il primo grande Pride sardo e che nel 2013 urlerà a voce ancora più alta la propria voglia di diritti e il proprio disgusto per simili opinioni e atteggiamenti politici”, conclude Dejana.

Intanto, il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna avvisa di aver avviato un’indagine preliminare nei confronti di Trudu per aver “scritto, nel proprio profilo Facebook, frasi omofobe e oltraggiose rivolte a una formazione politica e al suo leader”. 

In serata, l’ufficio stampa, in cui lo stesso Trudu lavora, ha provveduto a diffondere un comunicato, firmato dal capogruppo in Consiglio regionale, Pietro Pittalis, con il quale il Pdl condanna “le gravi affermazioni, espresse a titolo personale, dal giornalista”. Si sottolinea, inoltre, come il Presidente abbia già provveduto ad inviare una nota di censura all’interessato “invitandolo a presentare immediatamente le proprie scuse all’onorevole Vendola”.

In serata anche il presidente della Regione Ugo Cappellacci ha condannato la frase di Trudu: "Ritengo giusto affermare con chiarezza che le frasi indirizzate tramite Facebook al mio collega della Regione Puglia, Nichi Vendola, meritino le doverose scuse da parte di chi le ha scritte", ha dichiarato il Govrnatore, "come confermato anche dal capogruppo del PDL in Consiglio regionale. Sono considerazioni che non rispecchiano i nostri valori e il nostro modo di intendere la vita e la politica".