Sale sul podio la Regione Sardegna. Ma è un risultato non certo gratificante.
Dopo la Puglia di Vendola e il Lazio della Polverini, la Ras vince la medaglia di bronzo per numero più alto di “residui passivi”: 6.112.000 euro. La classifica impietosa è pubblicata oggi su Il Sole 24 Ore.
I residui passivi sono una voce del passivo regionale, rappresentato dai debiti commerciali, cioè le somme impegnate che non si sono, però, ancora trasformate in pagamenti ai fornitori.
In parole semplici, la Regione non paga. Mancano per l’Isola i dati specifici per la spesa sanitaria e la differenza rispetto all’anno passato. Ma è certa una cosa: la Ras ha un debito con ciascun sardo di oltre 5mila euro.
Per l’assessore regionale della Programmazione, Giorgio La Spisa, però, questo “non è indice di inefficienza”.
“L’innalzamento del livello di residui passivi in questo particolare momento dipende soprattutto dall’effetto inevitabile dei limiti imposti dal Patto di Stabilità, voluto anni fa dall’Unione Europea, che impedisce di spendere tutte le risorse che vengono impegnate e stanziate”, spiega La Spisa. “Proprio sui limiti del Patto, la Regione ha aperto un contenzioso con lo Stato per il quale stiamo attendendo che si pronunci la Corte Costituzionale”.