Caro compagno,
il comitato regionale del tuo partito, su proposta del segretario regionale, ha deciso di negare l’apparentamento della lista dei ROSSOMORI per le elezioni politiche.
È nella consapevolezza piena del segretario che ROSSOMORI è alleato del Partito Democratico dal giorno della sua nascita. In tutte le campagne elettorali, comunali, provinciali e, ancor prima, nelle elezioni regionali che vedeva candidato Presidente della Regione Renato Soru.
ROSSOMORI, anzi, è nato in quell’occasione come conseguenza dell’alleanza tra il Partito Sardo d’Azione e il partito di Berlusconi. Alleanza che perdura.
Tra i fondatori di ROSSOMORI si iscrivono militanti sardisti con quaranta anni di tessera. E puoi ben capire le forti motivazioni politiche ed etiche nonché la coerenza personale verso gli ideali lussiani che le hanno motivate. E la sofferenza che ha accompagnato quella scelta.
Alla convocazione delle elezioni politiche è stata riaffermata l’alleanza di centro sinistra con la partecipazione piena dei ROSSOMORI al tavolo regionale della coalizione. E di conseguenza il segretario di ROSSOMORI ha chiesto a te, per iscritto e, attraverso il coordinatore Migliavacca, per rapporti telefonici, di avere un candidato eleggibile nelle lista del PD in Sardegna. Ed è stata chiesta, comunque, la possibilità di apparentamento di una lista con il simbolo ROSSOMORI.
Alla base di tali richieste stava la necessità di contribuire con la specifica non banale elaborazione del partito alla formazione del programma specifico per la Sardegna, con la presenza dei temi dell’autonomismo e del moderno sovranismo che ci caratterizzano. Per un arricchimento e per una evidente rappresentazione delle tematiche proprie della Sardegna e della sua specificità istituzionale, politica e sociale.
Come è stato nella tradizione della sinistra dalla quale, anche, trae le sue radici il PD.
Come è ovvio si possono ottenere risposte affermative o risposte negative.
È però del tutto inaccettabile che un segretario di un partito alleato ci abbia comunicato l’orientamento a proporre alla direzione del suo partito l’ accoglimento della richiesta e che tale proposta sia stata illustrata in termini di pericolo di perdita di un seggio del PD in favore di ROSSOMORI in virtù del possibile e probabile risultato elettorale dai medesimi conseguibile.
Credo che i voti siano sempre utili in elezioni. E che siano utili tutti. Anche quelli di ROSSOMORI.
Crediamo, anche, che i rapporti di alleanza non si debbano misurare a libbre. Ma che le alleanze debbano essere conseguenza di affinità politica, di idealità, di progetti e di programmi. Nelle normali e naturali differenze. E nei corretti rapporti di lealtà.
La reciproca affidabilità dei rapporti è premessa contro lo scivolamento nella barbarie cannibalesca della politica. E tu sai bene quanto oggi vi sia bisogno di riconquistare alla politica e ai partiti una sostanza e una immagine di rispettabilità e di eticità non declamata, ma praticata.
Se però, come da troppo tempo succede nel gruppo dirigente del PD in Sardegna, ogni occasione è buona per aprire istanze di credito verso partiti che ignominiosamente governano la Regione, come hai ben avuto modo di affermare tu stesso nelle tue recenti presenze in Sardegna, creando tensioni con i partiti alleati, allora dobbiamo dedurre che la scelta di rompere i rapporti con il partito dei ROSSOMORI non sia soltanto un fatto di animalesca fame di potere, ma un segnale verso la società sarda. Non solo della politica.
Insomma si ripresenta una questione di trasformismo di bassa lega che serve a costituire le premesse per alleanze che inglobino partiti e personaggi squalificati dalla loro attuale collocazione nella giunta regionale. Giunta da tutti giudicata la peggiore della storia dell’autonomia.
ROSSOMORI non è di sinistra perché si allea con il PD o costituisce alleanze di centrosinistra. ROSSOMORI è di sinistra per i suoi ideali, per i suoi valori, per i suoi progetti. Per essere nei suoi atti costitutivi e per la sua pratica politica sardista, azionista, socialista. Per fare riferimento al pensiero di Lussu e di Gramsci. E alla dignità degli uomini liberi.
ROSSOMORI resta di sinistra e di conseguenza si comporterà.
ROSSOMORI crede, comunque, di dover tutelare la dignità dei suoi militanti e si comporterà di conseguenza, anche in questa campagna elettorale.
Siamo anche sardi, ospitali, sinceri, dal comportamento lineare. Quando verrai in Sardegna avrai sicuramente modo di vedere le nostre bandiere. Fuori dalle manifestazioni del tuo partito.
Per scelta vostra.
Il Presidente e Segretario Rossomori
Intanto, il Partito sardo d’azione annuncia le decisioni prese dal consiglio nazionale sardista, riunitosi oggi a Birori. Il Psd’az si presenterà alle elezioni senza stringere alleanze e mantenendo il proprio simbolo. Le liste accoglieranno anche esponenti del movimento fondato da Andrea Prato (Quinto moro), nonché di movimenti indipendentisti e della società civile. Da domani comincia la raccolta delle firme.