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La prossima settimana è attesa in Sardegna, Anna Maria Cancellieri, ministro dell’Interno, per un summit dopo l’escalation di criminalità nel Nuorese. Il clima sarà caldo, non solo per i recenti fatti di cronaca, ma anche perché ad attendere l’esponente del governo Monti ci saranno i vertici della Regione che ancora non hanno digerito la decisione presa dall’esecutivo tecnico di cancellare i trasferimenti previsti per gli ammortizzatori sociali.

"Il miglior modo miglior per dare sostegno ai sindaci e a un'isola che soffre le conseguenze della crisi é quello di mantenere gli impegni assunti per affrontare l'emergenza". Hanno dichiarato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e l'assessore dell'Industria, Alessandra Zedda.

"Il tradimento degli impegni sulla cassintegrazione da parte del ministro Fornero – hanno aggiunto Cappellacci e Zedda – non solo é una grave scorrettezza sul piano politico, ma é una fiammata che incendia i nostri territori e getta nello sconforto le nostre comunità. Per questo occorre che le visite dei ministri siano seguite da impegni che vincolino a comportamenti conseguenti l'intera squadra di Governo e non singoli esponenti di essa. Altrimenti perdono senso e producono un risultato opposto a quello che dovrebbe essere auspicato da tutti. La questione sarda – proseguono i due esponenti della Giunta – non può essere ridotta a puro e semplice problema di legalità e ordine pubblico. É anzitutto una questione di giustizia sociale, lavoro, impresa, sviluppo e opportunità per le nuove generazioni. Per questo – hanno concluso presidente ed assessore – la sola visita del ministro Cancellieri, pur rientrando in un quadro di solidarietà attiva nei confronti dei sindaci, non può bastare, se a Roma prosegue la secessione dello Stato dalla Sardegna".

Sulla questione ammortizzatori sociali intervengono anche i sindacati. Cgil, Cisl e Uil chiedono che: “la Giunta dimostri coraggio e predisponga un accordo sugli ammortizzatori in deroga per il 2013 all’altezza dei bisogni dei sardi, con l’impegno di trovare le risorse, sia nel confronto con il governo nazionale sia impegnandosi a reperirle nel proprio bilancio”. Così anche in riferimento ai cinquemila cassintegrati che sono rimasti fuori e non hanno nemmeno la copertura del 2012: “Si trovino le risorse in ogni modo, non è accettabile lasciare senza sussidio chi ha subito il peso della disoccupa-zione e paga il prezzo più alto di questa crisi”.

 

Protestano contro il Governo anche le Acli. <<Monti fa campagna elettorale mentre la Sardegna è in ginocchio. Aumentano i cassintegrati e i giovani senza risposte e senza lavoro. Si continua a calpestare la dignità dei sardi e dei lavoratori>>.  A lanciare l’allarme è il Presidente delle Acli Sardegna Ottavio Sanna dopo la presentazione dei dati Inps e Istat che registrano le dinamiche di una crisi ancora irrisolta: nel 2012 la cassa integrazione è salita di oltre il 12%. In Sardegna soltanto nei primi nove mesi del 2012 la Cig è cresciuta di circa il 30%. <<È urgente che vengano garantite per almeno il 2013 le risorse per la cassa integrazione straordinaria – dichiara Sanna – il Paese e la Sardegna necessitano di un piano strategico industriale economico. Chiediamo a Monti, ora in piena campagna elettorale, che prenda degli impegni seri e pretendiamo delle risposte immediate>>.

Il Presidente delle Acli Sardegna si rivolge poi ai lavoratori in cassa integrazione straordinaria. <<Le Acli sono vicine ai lavoratori oggi in Cigs  e – conclude Sanna – ai tanti giovani che attendono proposte serie per la costruzione di nuove economie partendo dalle forze e dalle intelligenze del nostro territorio. Ci appelliamo a Monti affinchè siano i fatti a dimostrare la vera azione politica di uno schieramento piuttosto che di un altro. Perché siamo stanchi di solidarietà e di belle promesse>>.