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Una colata di cemento sui monti di Maracalagonis. Arrriva la’’appello alle istituzioni del Gruppo di Intervento giuridico. Secondo gli ecologisti sarebbe in via d’approvazione in investimento edilizio imponente sul Monte Paulis, “una splendida località boscosa alle pendici del massiccio dei Sette Fratelli, ricca di corsi d’acqua, boschi e macchie mediterranee, caratteristici graniti, rari rapaci come l’Aquila reale e il Cervo sardo” e che “rientra nel sito d’importanza comunitaria “Sette Fratelli”  e nel futuro parco naturale regionale “Sette Fratelli – Monte Genis” e vede anche presenti nuraghi (Sa Mardina, Sant’Elena) tutelati con il vincolo storico-culturale”.

Qui la Monte Paulis Resort s.r.l. è intenzionata a realizzare un complesso turistico-edilizio e il Comune di Maracalagonis è del tutto intenzionato ad approvarlo mediante un accordo di programma come dimostra la deliberazione Giunta comunale 120 del 26 ottobre 2012 e alla deliberazione Consiglio comunale n. 53 del 31 ottobre 2012, “pur essendo l’area una zona “H – salvaguardia ambientale” del piano urbanistico comunale”. Non solo. Il responsabile del Servizio tecnico comunale ha dichiarato il suo parere sfavorevole, “ma poco male”, scrive Stefano Deliperi, “la Giunta comunale gli ha assegnato specificoindirizzo per la modifica del puc e per la predisposizione del relativo accordo di programma.

Secondo gli ambientalisti il progetto in argomento, attualmente allo stadio preliminare, consiste – secondo le medesime dichiarazioni del Soggetto proponente – in “un hotel a ottanta camere, con trentacinque suite e quaranta bungalow, un ristorante, una fattoria didattica, un Infopoint, un park-gate e 70 unità residenziali” per“circa centomila metri cubi” di volumetrie complessive (su circa 600 ettari in disponibilità), nonché la necessaria viabilità di accesso oggi completamente assente, con “stima approssimativa” di “duecentoventi unità lavorative annue in alta stagione e centotrenta durante la bassa stagione”.

“Una stima semplicemente assurda”, spiega Deliperi, “basti considerare il mero costo del lavoro: prendendo come base minima mille e 500 euro di costo del lavoro (stipendio, previdenza, assicurazione infortuni, ecc.) per ogni unità di personale, si avrebbe un costo mensile del solo lavoro pari a euro 330 mila in alta stagione o euro 195 mila in bassa stagione, cioè almeno euro 2.550.000,00 annui di solo costo del lavoro, considerando soli tre mesi di alta stagione. Dove troverebbe i soldi la Società immobiliare? E si tratta di un calcolo del costo del lavoro al ribasso”, conclude.

Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra, dopo aver inoltrato al Comune di Maracalagonis una richiesta di informazioni a carattere ambientale in merito, hanno inviato una nuova e articolata richiesta di informazioni a carattere ambientale e adozione degli opportuni “per evitare degrado e scempi in una zona naturalisticamente fra le più interessanti della Sardegna”.Sono stati coinvolti la Commissione europea, i Ministeri dell’ambiente e per i beni e attività culturali, la Direzione generale regionale della pianificazione territoriale urbanistica e della vigilanza edilizia, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, la Direzione per i beni culturali e paesaggistici per la Sardegna, il Servizio regionale valutazione impatti, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, il Servizio regionale tutela del paesaggio, il Comune di Maracalagonis.