Otto ore di sciopero e una manifestazione regionale che attraverserà le vie di Cagliari, da piazza del Carmine sino a piazza Garibaldi dove verrà allestito il palco per il comizio finale: anche la Sardegna partecipa allo sciopero nazionale dei metalmeccanici che ha l’obiettivo di difendere il contratto collettivo contro ipotesi di nuovi accordi separati. L’esclusione della Fiom Cgil dal tavolo delle trattative con Federmeccanica è alla base delle ragioni della protesta che porta oggi migliaia di operai nelle piazze di tutta Italia.
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In particolare, il sindacato contesta la possibilità di derogare in peggio al contratto, il salario flessibile che cancella i minimi contrattuali, l’aumento dell’orario di lavoro, dei turni e dei giorni lavorativi, l’eliminazione della copertura della malattia nei primi tre giorni, la cancellazione ruolo negoziale delle Rsu.
Se passasse la piattaforma contrattuale proposta dalla Federmeccanica ci sarebbero riflessi particolarmente negativi nel tessuto industriale sardo, dove la contrattazione di secondo livello è già quasi inesistente e il contratto collettivo è l’unica certezza sulle condizioni economiche e normative dei circa quindicimila metalmeccanici, di cui cinquemila in ammortizzatori sociali a causa della pesante crisi che attraversa il settore.
Per queste ragioni la Fiom Sardegna ha organizzato manifestazione e corteo in città: alle 9 e 30 partirà il corteo da piazza del Carmine e attraverserà le vie cittadine, via Sassari, largo Carlo Felice, piazza Yenne, via Manno e via Garibaldi sino a piazza Garibaldi. A partire dalle 12 interverranno dal palco, oltre a delegati, lavoratori e studenti, il segretario regionale Fiom Mariano Carboni, il segretario generale della Cgil Enzo Costa, la segretaria nazionale Fiom Laura Spezia che farà le conclusioni.