E’ stato critico da subito. Le scelte urbanistiche della Giunta Zedda proprio non gli piacciono. Giorgio Todde, intellettuale e ambientalista, dopo aver messo sotto duramente sotto accusa l’esecutivo per la delibera (poi rimangiata dalla stessa Giunta) su Tuvixeddu, ora punta l’indice contro il Parco sotto le mura di via Cammino Nuovo, presentato venerdì sera dal sindaco ai residenti e alla città. No anche alla “riqualificazione” di Calamosca.
Non ci sono più i tapis roulant e le scale mobili e poi gli ascensori sono tutti incassati. Spariscono i volumi e aumenta il verde. Le piace questa nuova versione del progetto?
Il progetto del parcheggio è metaforico ed è molto più di un parcheggio. Rappresenta un'intera visione della città. E' un progetto dal quale spero torniamo indietro. Pena essere ricordati come quelli che hanno deturpato per sempre le mura antiche della città. I volumi non spariscono, diminuiscono soltanto. E il parcheggio modificherebbe per sempre un profilo bello e simbolico della città. Chiamare verde il tetto del parcheggio è scorretto oltre che ridicolo. Chiamarlo parco e non parcheggio ancora di più. E' umorismo nero. Non c'è un albero, neppure nel rendering, perché gli alberi si ostinano a non crescere nel cemento. Una spianata squallida, progetto nemico degli alberi e dell'ombra. Ieri, con garbo ed energia, il Sindaco ci ha assicurato che le auto non devono essere precedere le esigenze di conservazione dei centri storici. Bene, benissimo. Ma allora perché un'opera di cemento che renderà brutto per sempre un lato ancora bello della nostra rocca? Le mura sono lì da secoli, che le curino, le restaurino, le proteggano. Sventrarle significa distruggerle.
L’idea è quella di fare del multipiano il garage per i residenti anche per agevolare la pedonalizzazione di piazza Palazzo e delle viuzze di Stampace. Cosa non la convince?
E' inaccettabile che per pedonalizzare, azione sacrosanta, ci venga detto che si deve sacrificare alle auto tutto il lato di Santa Croce. Ed è inaccettabile che ci venga detto che se non spendiamo 14 milioni di euro per un parcheggio noi non possiamo pedonalizzare il quartiere. Anche per il Poetto ci avevano raccontato che non si potevano perdere i finanziamenti. E oggi ci sono condannati per quello scempio, uno dei momenti più neri della storia recente della città. Non ripetiamolo con Castello.
Il sindaco ha ribadito la lotta all’utilizzo selvaggio dell’auto e l’ostilità agli interventi invasivi. Tuttavia ha ricordato che senza i 14 milioni sarà impossibile riqualificare l’ex convento di Santa Chiara, il rivellino piemontese, le antiche mura e le altre zone degradate dell’area. Che ne pensa?
"Riqualificare" è una di quelle parole che hanno subìto una totale perdita di senso. Fu usata anche per il progetto di un nuovo quartiere a Tuvixeddu, volevano riqualificare la necropoli con i palazzi. Vogliono riqualificare la stradina bellissima per cala Fighera. Cosa c'è là da riqualificare? Oggi è squalificata? Lampioncini e qualche panchina e parcheggi (un'ossessione) è riqualificare? No, è imbruttire per sempre un luogo oggi bello. Bello perché è così. Restaurare – non riqualificare – le mura, l'ex convento, il rivellino si può fare senza il bisogno di scavare tre piani nelle viscere sconosciute di Castello. Ci vorrebbe assai poco. Un parcheggio non ha mai riqualificato un bel nulla, anzi, degrada i luoghi. Resta un parcheggio anche se, violentando la realtà, lo chiami parco.
Zedda e gli assessori hanno presentato il progetto prima alle associazioni ecologiste e poi ai residenti e ai cittadini, dichiarandosi pronti, eventualmente, a modificarlo. Sono utili questi incontri?
Incontrare la gente è, in generale, utile, ovviamente. Ma spezzettare gli incontri quartiere per quartiere, far dimenticare alla gente che la città è un corpo unico dove tutto è in relazione provoca un danno alla riflessione complessiva sui luoghi che abitiamo, abbassa il livello della discussione che si riduce a cose minime e trasforma spesso il dialogo in una riunione condominiale. E' profondamente diseducativo. Le Associazioni ecologiste, infine, non devono essere invitate una tantum, ma devono partecipare costantemente alle conferenze di servizio. Sennò sono solo parole, etichette, apparenze. Non è questa la partecipazione che non consiste certo nel presentare un progetto bell'e finito e discuterne a posteriori con, oltretutto, il termine perentorio dettato dal finanziamento. O così o nulla, ci hanno detto. E' inaccettabile. Tuttavia spero ancora che torniamo indietro. Sarebbe un danno troppo grande e passerebbe un'idea distruttiva di città che è opposta a quella che ci avevano tratteggiato in campagna elettorale. Ho davvero speranza che Sindaco e Giunta comprendano a quale rischio andiamo incontro deturpando e sventrando una parte così preziosa della città.
Sarebbe un danno irreversibile.