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Rendiconto automatico delle spese dei gruppi e pubblicazione obbligatoria. Idv parte con l’operazione trasparenza. Ieri il leader nazionale Antonio Di Pietro ha incontrato i vertici regionali del partito. Un appuntamento importante che precede il congresso nazionale del 15 dicembre decisivo per le sorti dei dipietristi dopo la bufera seguita all’arresto del capogruppo Idv alla Regione Lazio Vincenzo Maruccio e alla puntata di Report che ha passato ai raggi x la gestione del partito da parte dell’ex magistrato di Mani Pulite.

Di Pietro ha trovato un partito complessivamente in buona salute e ha minimizzato sulle divisioni interne. Nessun esponente sardo ha minacciato di uscire dal partito, anche se la richiesta di cambio di passo è stata unanime. Richiesta che sia Di Pietro che Ignazio Messina (responsabile Idv degli Enti locali) hanno promesso di accogliere.

Tra gli impegni assunti dai dirigenti nazionali l'obbligo di mettere tutti i curricula dei candidati in rete, mentre il partito, da Roma, controllerà i profili e valuterà le eventuali segnalazioni di inaffidabilità morale e politica, nel tentativo di scongiurare altri casi De Gregorio e Scilipoti. Per i gruppi parlamentari e regionali è prevista la pubblicazione obbligatoria e il rendiconto automatico di tutte le spese.

“Se fossimo riusciti a selezionare una classe dirigente competente ed integerrima”, spiega il capogruppo Idv al Comune di Cagliari Giovanni Dore, “e capace di gestire in modo inappuntabile i fondi pubblici ricevuti, magari restituendone una parte alla comunità come fatto recentemente con i 2 milioni per la ricostruzione di una scuola distrutta dal terremoto dell'Emilia, ora buona parte delle percentuali dell'astensione e del Movimento 5 Stelle sarebbe andato in dote all'Idv. Questo perché”, aggiunge, “tantissimi elettori del centrosinistra apprezzano ancora le tante battaglie fatte in questi 10 anni contro le leggi ad personam, il bavaglio, il nucleare, l'acqua pubblica, le tante ingiuste riforme della destra retrograda dei governi Berlusconi e Monti. Ora”, conclude, “per ripartire bisogna ritrovare la verginità politica con candidati capaci, onesti ed un programma rigoroso e realizzabile e svincolato da poteri forti”.