Giovanni Dore lascia il coordinamento cittadino Idv. Si dimette. Per spingere il partito verso il rinnovamento di tutti i quadri dirigenziali, nell’ambito del congresso del partito del 15 dicembre.
Deluso dal coinvolgimento di alcuni esponenti dipietristi nell’ondata di scandali che sta sconvolgendo il paese in piena crisi economica, Dore auspica, anche in Sardegna, una rivoluzione interna capace di risollevare lo spirito originario del partito, fondato dal giudice simbolo di Mani Pulite.
E lo fa con una lettera spedita al presidente dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro, al responsabile nazionale Ivan Rota, al segretario regionale Federico Palomba e al coordinatore provinciale Giulio Lobina e a tutti gli iscritti di Cagliari.
Dopo aver ricordato il momento molto difficile per il Paese, Giovanni Dore, capogruppo Idv in consiglio comunale sottolinea come nei continui casi di corruzione sollevati dalla magistratura “sono rimasti coinvolti anche alcuni dirigenti ed eletti del nostro partito, così causando reale discredito a tutti gli iscritti e riducendo notevolmente il consenso elettorale del partito che era, ricordiamocelo bene, principalmente basato sul fatto che potessimo rappresentare, meglio di tutti gli altri, la difesa dei valori, delle istituzioni democratiche e dei principi di etica, legalità e giustizia e non piuttosto”, conclude, “sulla proposta politica generale che è stata, talora, frammentaria e poco intellegibile e, talaltra, eccessivamente protestataria”.
Il capogruppo Idv auspica poi una ripartenza coerente con lo spirito originario del movimento e auspica il rinnovamento dei vari organismi e delle cariche elettive già per le prossime tornate elettorali.
“Contestualmente”, aggiunge Dore, “auspico che il partito rinnovi gli statuti ed il codice etico che, invero, si sono rivelati piuttosto lacunosi e che gli organismi di partito vengano riavvicinati non solo agli iscritti, ma soprattutto alla cittadinanza ed gli elettori, che sono capaci di trasmettere una prospettiva ben diversa da quella che si “respira” nelle stanze “chiuse” degli organismi spesso autoreferenziali”.
Passa poi in rassegna i risultati raggiunti nei due anni e mezzo di coordinamento cittadino: la vittoria della coalizione che sosteneva di Zedda alle comunali, l’elezione (la prima volta) di due consiglieri comunali e la nomina nella nuova Giunta di Pierluigi Leo, storico dirigente Idv, ora assessore ai Servizi tecnologici. Poi le firme per numerosi referendum, le proposte di legge di iniziativa popolare, e le iniziative e dibattiti in città.
Invita infine il partito a organizzare un nuovo congresso (suggerisce la data del 21 dicembre) e si augura che il nuovo coordinatore cittadino e i componenti del nuovo coordinamento “vengano scelti esclusivamente sulla base delle rispettive credenziali personali e politiche a seguito di un ampio dibattito che verrà svolto in apposite riunioni “aperte” a tutti (come sempre è avvenuto in questi anni)”.