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Un sardo su quattro è povero. E ora l’Isola è alla fame e rischia di scomparire. Non è una provocazione. E non è nemmeno un modo dire. E’ il risultato di uno studio sociologico che spiega come col tasso di disoccupazione al 15 per cento, con un giovane su due senza lavoro, 130 mila fruitori di sussidi e 350 mila persone al di sotto della povertà entro pochi anni un terzo della popolazione isolana è destinata a scomparire, col contemporaneo completo spopolamento di alcuni comuni.

Dati spaventosi che per i sindacati certificano il fallimento delle politiche dei governi regionali e nazionale, ai quali chiederanno “un passo indietro” con la manifestazione che si svolgerà sabato 24 novembre a Cagliari da piazza Giovanni XXIII al largo Carlo Felice. Coi lavoratori in piazza assieme a pensionati e Anci.

“Prendiamo atto dell’inadeguatezza delle politiche di Regione e Governo sull’Isola”, ha accusato Mario Medde, segretario regionale Cisl, “ci sono due aspetti preoccupanti: la crisi senza precedenti del lavoro e le sofferenze del welfare, entrambi colpiscono i lavoratori e gli anziani e producono disoccupati e precari”. “Manifestiamo per difendere il diritto al lavoro e al welfare inclusivo”, sottolinea Enzo Costa, segretario Cgil, “l’Isola si sta impoverendo e spopolando drammaticamente ma questo segnale non è avvertito dal Governo. In Sardegna”, conclude, “abbiamo bisogno di risposte concrete oggi”. “Rischia di scomparire anche la scuola”, denuncia infine Francesca Ticca, segretario regionale Uil, “e sono in discussione la sicurezza e la coesione sociale”.

Il presidente regionale dell’Anci Cristiano Erriu, dopo aver ricordato la lunga serie di atti intimidatori ai sindaci nell’Isola (Ottana, Siniscola, Mamoiada) ha puntato l’indice sulle ristrettezze del patto di stabilità e sui tagli lineari ai trasferimenti “In Francia, Germania e Spagna il patto è regolato dalle Regioni e non dal Governo centrale e, soprattutto, non riguarda gli investimenti”.

Il documento dei sindacati mette a fuoco alcuni punti, necessari per la salvezza dell’Isola: la dotazione di infrastrutture, la vera continuità territoriale per merci e persone, il riavvio di opere pubbliche e la diffusione dei servizi, la lotta alla povertà, il rilancio dei settori produttivi e dei presidi industriali, la valorizzazione dell’agricoltura e delle filiere agro alimentari e la salvaguardia del pregio ambientale, come volano delle sviluppo turistico.