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I ministri Barca e Passera e il sottosegretario De Vincenti sono dovuti partire a bordo di un elicottero: troppo pericoloso per loro uscire dalla sala della Grande miniera di Serbariu dopo il vertice coi rappresentanti sindacali e dalle Rsu aziendali. All'esterno, infatti, era l'inferno.

I primi momenti di tensione si sono verificati intorno a mezzogiorno, quando sono giunti nel Sulcis gli uomini di Monti. Loro dentro la sala, i manifestanti fuori a lanciare sassi contro i poliziotti in assetto antisommossa. Da qui i lacrimogeni, fumo e pietre da ogni parte. Ci scappa il ferito: un uomo spinto, pare, dagli agenti di Polizia e caduto rovinosamente a terra.

Intanto un blocco ha tentato di forzare le porte della sala, tenendo in ostaggio i ministri e impedendo loro l'uscita. Impossibile partire dall'aeroporto di Elmas, serve un elicottero.

Atterrerà poco dopo accanto alla miniera, i politici sono salvi. Resta, sull'asfalto di Serbariu, una guerriglia che non conosce eguali negli ultimi tempi. I manifestanti, specie quelli più "arrabbiati" arrivati da Portovesme, continuano a bloccare le strade, a rovesciare auto e innescare sassaiole. E' a questo punto, ore 17.30 circa, che la Polizia decide di forzare la mano. Carica con le camionette “ad alta velocità”, secondo alcuni dimostranti, contro gli operai Alcoa e gli altri manifestanti. Senza tregua e ad oltranza.

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