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Incidenti di caccia. La strage continua. Si va a caccia per divertirsi, ma non solo gli animali ci lasciano le penne. Secondo i dati raccolti da Stefano Deliperi del Gruppo di Intervento Giuridico, gli incidenti sono in constante aumento.

Andrea (12 anni, originario di Onifai, residente a Nuoro) è gravissimo dopo un incidente durante una battuta di caccia al cinghiale nei boschi di San Michele, presso Irgoli. Tutto dopo un colpo alla testa sparato da un carabiniere in pensione di 64 anni. Il bambino partecipava alla battuta di caccia al cinghiale con il padre. Trasportato d’urgenza all’Ospedale civile San Francesco di Nuoro, è gravissimo. Indagano i Carabinieri della Compagnia di Siniscola, anche sulla presenza di un bambino in una compagnia di caccia al cinghiale.

Attualmente, in tutta Italia, siamo a ben 30 morti (27 cacciatori, 3 persone comuni) e 43 feriti (33 cacciatori, 10 persone comuni) umani durante la stagione di caccia 2012-2013

Nella stagione venatoria 2011-2012 in Sardegna vi sono stati 4 morti e 14 feriti, tutti cacciatori (ad eccezione di un pescatore di origine romena), dei quali uno (Domenico Molino, nelle campagne di Ovilò, Loiri Porto S. Paolo) ucciso in circostanze inquietanti per cause legate al mondo venatorio e un altro deceduto per infarto durante una battuta di caccia.    In tutta Italia 25 morti (24 cacciatori, 1 persona comune) e 70 feriti (59 cacciatori, 11 persone comuni).

E nella stagione venatoria precedente (2010-2011) in Sardegna ci sono stati 4 morti, tutti cacciatori, e 11 feriti, dei quali 10 cacciatori e 1 persona comune, una ragazza che cercava funghi.  In tutta Italia ben 35 morti, dei quali 34 cacciatori e 1 persona comune, ben 74 feriti, dei quali 61 cacciatori e 13 persone comuni.  

Secondo gli ecologisti, “il trend rispetto agli anni precedenti è in deciso aumento. I morti e i feriti fra gli altri animali in una stagione venatoria si stimano in centinaia di milioni”. “Una vera strage”, conclude Deliperi, “di umani e altri animali, così, per un divertimento.