Erano più di duemila i manifestanti che hanno protestato davanti al Consiglio regionale in via Roma a Cagliari. Pastori, studenti, movimenti indipendentisti, agricoltori, artigiani, commercianti uniti sotto il nome di Consulta rivoluzionaria, in tanti sono arrivati con i pullman dal Sulcis, una delle province piu' povere d'Italia e territorio simbolo della crisi che colpisce un'intera regione.
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Davanti al Palazzo di via Roma, sono stati appesi 14 cappi che ricordano i vari ''colpevoli'' della crisi: non solo la Regione e il Governo Monti, ma anche Equitalia, Inps, Agenzia Entrate, le banche. Sul palco allestito per ospitare i vari interventi dei leader della protesta, invece, capeggia la scritta ''sovranita': alimentare, fiscale,
energetica, ambientale''.
Tante le bandiere sarde con i quattro mori. Alla protesta hanno aderito numerosi movimenti, compresa l'Associazione 5 stelle Cagliari, aderente all'Ms5 di Grillo, e la Confederazione sindacale sarda che ha proclamato per oggi uno sciopero generale.
La Consulta rivoluzionaria è un'evoluzione della Consulta dei movimenti nata in Sardegna durante i blocchi delle strade e le occupazioni dei Municipi dello scorso gennaio. L'iniziativa di mercoledì è stata preceduta da decine di assemblee in tutta l'isola, appuntamenti che hanno richiamato migliaia di persone.
Lo schieramento delle forze dell'ordine era imponente: tutto l'edificio che ospita l'assemblea sarda era circondato da doppie barriere di protezione. Via Roma lato portici sarà chiusa al traffico sino alla mezzanotte, in mattinata non ci sono stati scontri, né momenti di tensione, ma la paura è per la sera. Si teme che la tensione accumulata durante tutta la giornata possa sfociare in una protesta più violenta.