Gli ecologisti lanciano l’allarme: “A Capoterra si potrà costruire nelle zone a rischio”. In pratica, secondo il Gruppo di Intervento giuridico, il Puc (piano urbanistico comunale) del comune colpito da gravi alluvioni (danni milionari e morti) approvato nell’agosto scorso, consente l’edificazione in aree classificate dal Pai (piano assetto idrogeologico) a rischio idraulico.
E dire che la storia recente avrebbe dovuto impartire severi insegnamenti. Dato che nel 1999 e nel 2008 il paese è stato travolto da alluvioni che “soprattutto a causa delle dissennate edificazioni, dovute alla sgangherata (per non dire altro) pianificazione urbanistica risalente al 1969”, scrive Stefano Deliperi del Gruppo di Intervento giuridico, ha causato vittime e danneggiamenti per centinaia di milioni di euro. E ora 8 persone (tra le quali l’ex sindaco di Capoterra) sono sotto processo penale.
“Ma, per l’ennesima volta”, scrive Deliperi, “non è servito a molto. Infatti, il puc, recentemente adottato costituisce ulteriore fonte di grave pericolo, classificando edificabili molte aree ad elevato rischio idraulico”.
Vengono citate le numerose le classificazioni quali “trasformabili” a vario titolo di aree a elevato rischio idraulico: Maddalena Spiaggia: zona “G2a” (parchi, strutture per lo sport e il tempo libero), nonostante la classificazione in area “Hi 4” (pericolosità molto elevata), Santa Lucia, Tanca Todde, Residenza del Sole: zona “B 2” (completamento residenziale recente), in area “Hi 4” (pericolosità molto elevata), Frutti d’Oro, Su Spantu, Sant’Efisio: zona “B 2” nonostante la classificazione di parte in area “Hi 3” (pericolosità elevata) e in area “Hi 4” (pericolosità molto elevata). E c’è anche Rio San Girolamo (una delle zone più colpite) dove viene consentito il completamento residenziale recente), in barba alla pericolosità elevata e molto elevata.
E poi ancora Poggio dei Pini: (espansione residenziale pianificata – con indice di fabbricabilità territoriale 0,6 mc./mq.), Villa Boero, Rio S’Acqua Tomasu (completamento residenziale consolidato) e (espansione residenziale pianificata – i.f.t. o,8 mc./mq.), le periferia est del centro urbano di Capoterra (espansione residenziale in programma), tutte classificate come aree a pericolosità elevata e molto elevata. Trasformabile anche Santa Rosa (pericolosità molto elevata) e le località Domu de s’Arratori e Baccu Tinghinu: completamento residenziale recente, espansione residenziale in programma, spazi e servizi pubblici, nonostante la classificazione di parte in area “Hi 3” e “Hi 4”.
“E si ritrovano, quindi”, spiega Deliperi, “palesi violazioni del piano stralcio per l’assetto idrogeologico”. Pertanto le associazioni ecologiste chiedono “al Consiglio comunale di Capoterra la classificazione quali zone “H – salvaguardia ambientale” di tutte le aree a grave rischio idraulico, con la delocalizzazione delle attuali residenze situate in zone a rischio, anche con l’utilizzo di procedure di perequazione urbanistica”. Gli ambientalisti hanno anche informato per le attività di competenza, la Direzione regionale della Pianificazione urbanistico territoriale dell’Assessorato regionale all’Urbanistica e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari. “Davanti a gravissimi e conclamati rischi per l’incolumità delle persone”, conclude, “è solo follìa consentire qualsiasi intervento di speculazione immobiliare”.