rom-parla-don-marco-lai-and-ldquo-nessuna-guerra-tra-poveri-chiudiamo-questa-vergognosa-polemica-and-rdquo

 

Don Marco Lai, direttore della Caritas diocesana di Cagliari prova a fare chiarezza sulla sistemazione che, assieme al Comune, è stata scelta per 150 rom, dopo lo sgombero del campo sulla 554.

 

Don Marco, avete dato ville con piscina ai Rom a spese del Comune di Cagliari?

Diciamo che c'è una destra becera che strumentalizza politicamente un'emergenza. Emergenza che riguarda cittadini cagliaritani, gli ultimi degli ultimi nella scala dell'emarginazione, cristianamente direi che sono i Cristi del nostro tempo. Di fronte alla drammatica situazione di 157 persone, 96 delle quali minori, abbiamo operato come accaduto in questi anni per i senegalesi di Giorgino, per i richiedenti asilo di Capitana, per i rumeni di via del Commercio. Ci siamo attivati per dar loro un tetto, alle condizioni che valgono per i cagliaritani in difficoltà abitativa. Purtroppo in questo caso abbiamo maggiori difficoltà a trovare alloggio a questi nostri concittadini, facciamo fatica perché il pregiudizio è molto forte e ci scontriamo con un rigetto. La villa di cui tanto si parla, alimentando strumentalmente polemiche becere, altro non è che una struttura semiabbandonata, sulla quale sono intervenuti gli stessi Rom, pulendola e rimettendola in sesto.

 

C'è un contratto, quindi, pagato da chi?

C'è un regolare contratto e le risorse, come per gli altri affitti, arrivano da fondi comunali e regionali (circa 200mila euro, vincolati per l'inclusione sociale e le emergenze umanitarie, ndr).

 

Nessuna guerra tra poveri, quindi?

No, piuttosto poca disponibilità culturale. Non stiamo sottraendo nulla a nessuno, l'80% delle risorse e dei servizi della Caritas è rivolto ai cosiddetti indigeni. Per chiudere qui questa vergognosa polemica, vorrei dire che la politica, tutta, non deve aver paura di prendere posizione in difesa dei diritti e della dignità dei Rom. C'è troppa reticenza, troppo timore delle campagne di stampa e dei commentatori prezzolati. Si deve dire chiaramente che è civiltà aiutare e sostenere gli emarginati, sempre.