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Padre Cipriano de Meo è il rappresentante degli Esorcisti italiani, presidente ad interim del Consiglio Internazionale dell’Associazione degli Esorcisti. Nato a Serracapriola (Foggia) oggi ha 88 anni e opera nel Convento dei Padri Cappuccini di San Severo. E’ considerato uno dei maggiori esorcisti italiani.

Padre Cipriano, quando ha incontrato il maligno per la prima volta?

Facevo l’insegnante e dirigevo un nostro seminario a Gesualdo, era il 7 dicembre del 1952. Suonarono al convento e quando andai ad aprire vidi una donna accompagnata da due uomini. Uno era il fratello, l’altro il cognato – in seguito scoprii che proprio questi era l’autore del maleficio -. Avevano un’aria ambigua, la donna aveva gli occhi strani. Chiesi cosa desiderassero ma nessuno rispose. Per rompere il silenzio domandai alla donna il suo nome. «Mi chiamo diavolo!» mi rispose con una voce da uomo. Ebbi un brivido, poi, quasi scherzando, risposi: «Piacere, tu ti chiami diavolo e io sono Padre Cipriano!». Mi trovavo a tu per tu con qualcosa di strano, ma continuai: «Sei proprio il diavolo?», «Sì» rispose la donna, «e hai anche le corna?» incalzai. « Sì e sono pure lunghe». «E chi ti deve cacciare?». «Tu!». Risposi: «Non ti preoccupare, ti romperò le corna, ma solo quando avrò ottenuto il permesso dal mio vescovo». Monsignor Gioacchino Pedicini, mi autorizzò a iniziare quella battaglia.

Quanto tempo è durato questo primo caso?

Tre anni, durante i quali ho visto tanti inganni, ne sono stato anche vittima vista la mia inesperienza. Per affrontare il caso chiesi aiuto a Padre Pio che mi disse: «Ho già tanti diavoli attorno, pure questo mi vuoi portare! Pregherò per te che tu non ti stanchi!». Dopo un paio d’anni  gli mandai a dire che la donna che esorcizzavo aveva quattro diavoli e io non avevo tempo di cacciarne così tanti, perché insegnavo e avevo altre cose da fare. Ma lui disse : «Non sono quattro, è uno solo che fa quattro voci». Mi ero fatto ingannare per oltre due anni.

Come ci si difende dal demonio?

Con la preghiera e la vita di grazia nella Chiesa.

Il diavolo può entrare liberamente in chi vuole?

Il demonio non fa tutto ciò che vuole, ma solo quello che il Signore gli permette di fare.

Da cosa sono causate le possessioni?

Ordinariamente da un maleficio che è fatto solo da persone che si consacrano a satana.

Quanti casi reali di possessione ha trattato nei suoi cinquant’anni di carriera?

Una quindicina. Molti sono soltanto disturbati dal diavolo e non vengono interamente soprafatti dal maligno che è in loro.

Il caso più lungo?

Quello di una ragazza della Basilicata, durato oltre dieci anni. Alla fine, grazie all’aiuto determinante della Madonna, di padre Pio, di padre Matteo da Agnone e dei defunti, fra i quali anche mia madre, sono riuscito a liberare. Fondamentale è la preghiera e la fede.

Come mai, a volte, la “terapia” è così lunga ?

Dipende da quanto il male è radicato e da quanto la persona collabora. La cura di questi casi promuove un vero cammino di fede che coinvolge anche parenti e amici che accompagnano il “paziente”.

Il ritardo nella guarigione può essere dovuto anche a delle negligenze da parte degli posseduti?

Certo, se le persone vogliono rimanere nel peccato è inutile che vengano a dire o a chiedere una benedizione o un esorcismo. Per prima cosa bisogna mettersi in grazia di Dio e innanzitutto confessarsi. Satana, oltre che essere furbo è intelligente oltre la norma. E’ pur sempre un angelo, anche se decaduto. La sua astuzia più grande è quella di fare credere a tutti che non esiste, e spesso ci riesce. Quando noi ne neghiamo l’esistenza siamo in posizione di eresia, poiché neghiamo la Scrittura, che parla chiaramente del demonio come essere esistente.

Crede che oggi servano più esorcisti?

Viste le seduzioni del mondo moderno sarebbe opportuno, non solo nominarne altri, ma che persino i vescovi ci credano maggiormente.

Come fa ad essere sicuro che una persona sia stata liberata definitivamente ?

In genere non reagisce più alle preghiere. Il momento della liberazione poi è seguito da un segno esterno,  come potrebbe essere il vomito. Alcune volte la persona ha espulso materiale che ho fatto esaminare: non si trattava di cose del corpo umano ma di pelli di lucertola, rospi, e cose del genere.

Il rituale romano classico è stato sostituito da quello nuovo. Quali sono le differenze?

La dottrina è la stessa. E’ la pratica che è cambiata. Sono state tolte tante preghiere importanti che sono molto efficaci, comprese le invocazioni alla Madonna. Il Cardinale Medina, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino,  a questo nuovo rituale ha aggiunto una notificazione in cui si afferma che gli esorcisti non sono obbligati a usare solo questo nuovo rituale ma, se vogliono, possono utilizzare anche quello vecchio facendo una richiesta al Vescovo.

Ci sono degli abusi in questo campo?

Esorcista é solo il sacerdote autorizzato dal proprio Vescovo. I sacerdoti non devono servirsi di sedicenti sensitivi che credono di avere poteri superiori a quelli del prete. Si deve evitare l’abuso dei sacramentali: mettere il sale in ogni angolo della casa, ungere tutte le mura con olio benedetto, oppure usare acqua santa prelevata da chissà dove. Si può cadere nella superstizione.

Per valutare il caso, prima sacerdote e poi psichiatra o il contrario?

Il sacerdote stesso, se si accorge che c’è qualcosa di patologico manda dallo psichiatra del quale chiede la collaborazione,  quando è necessaria.