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Sei mila iscritti in più al Centro servizi per il lavoro. E oltre tremila posti di lavoro svaniti in un anno nei settori tradizionalmente trainanti come edilizia, industria e commercio. Sono i dati raccolti dalla Provincia che il 5 novembre verranno discussi dal consiglio provinciale in una seduta straordinaria, quando verrà dichiarato lo stato di crisi della Provincia.

 

“I dati”, ha spiegato l’assessore provinciale al Lavoro Lorena Cordeddu , “indicano la persistenza della profonda crisi economica nazionale e internazionale e alcuni indicatori segnalano un peggioramento, a cominciare dal numero degli iscritti nei Centri servizi lavoro della Provincia”. I numeri: dal 2010 al 2011 la media annuale degli iscritti è cresciuta del 5,3%, pari a 6.044 unità. Nel 2011, rispetto all'anno precedente, il dato più drammatico è la perdita di 3.289 posti di lavoro nei settori tradizionalmente trainanti, edilizia, industria e commercio. “Si parla spesso della crisi del Sulcis iglesiente e del Sassarese”, aggiunge l’assessore, “ma purtroppo la situazione della nostra Provincia è altrettanto drammatica”. 

 

La dichiarazione dello stato di crisi della Provincia di Cagliari è il punto all'ordine del giorno della seduta straordinaria del consiglio provinciale convocata lunedì prossimo, 5 novembre, alle ore 9.30, nella sala consiliare di palazzo Regio. 

 

“Abbiamo invitato tra gli altri – aggiunge il presidente del consiglio provinciale, Roberto Pili – tutti i sindaci del territorio, i sindacati, le associazioni di categoria, gli assessori regionali all'Industria e al Lavoro, la commissione regionale Lavoro e il presidente dell'Unione Province sarde. Serve un percorso condiviso e un impegno assiduo e stringente di tutte le forze in campo per individuare e avviare politiche in grado di arginare i numeri di una crisi  economica e occupazionale ormai devastante”. 

 

Durante la seduta sarà discusso un ordine del giorno, primo firmatario Ignazio Zuddas (capogruppo Federazione della sinistra), relativo alla dichiarazione dello stato di crisi occupazionale del territorio.