Jeju, Corea del sud. e Sardegna così distanti, si scoprono gemelle. La fontana di giovinezza e salute di queste due Isole è l'alimentazione. E' solo uno degli aspetti emersi da un recente incontro promosso dalla Regione Sardegna, rappresentata da Marco Sechi, tra la Comunità mondiale della Longevità, con il suo presidente Roberto Pili, e una delegazione della Provincia di Jeju guidata Chan-Sik Park, direttore del Centro studi.
Da un lato olio d'oliva, ampia disponibilità di frutta e verdura fresche, consumo di legumi, fave e ceci, ortaggi, frutta secca, pesce azzurro, poca carne e vino ottenuto da uve ricche di polifenoli e antiossidanti: sono i pilastri dell'alimentazione sarda. Dall'altro, Kimchi, Bibimpap, Bulgogi, Mandu, Tteokbokki, sono i piatti forti della dieta coreana, accompagnati da tè o vini a base di riso fermentato. Non sono che pochi esempi di abitudini a tavola che contribuiscono a far vivere di più e meglio. Un elemento che le due realtà intendono valorizzare anche come ulteriore attrattore turistico.
"Gli stili alimentari affini, fra queste due realtà, sono considerati fra i più sani al mondo – sottolinea Pili – cambiano ingredienti e metodi di cottura ma le capacità nutrizionali e il loro rapporto con la salute risultano sorprendentemente coincidenti". L'incontro ha posto le basi per una collaborazione scientifica ad ampio raggio nel campo della promozione della longevità e dell'invecchiamento attivo, attraverso studi cross-nazionali congiunti. "Si tratta di studiare non solo le peculiarità genetiche dei longevi delle due isole – spiega il presidente della Comunità mondilae – ma il valore nutrizionale delle produzioni agroalimentari, la qualità dell'ambiente, il rapporto armonioso con la comunità in cui vivono". Marco Sechi, in rappresentanza della Regione, auspica "l'avvio di una collaborazione scientifica e culturale che andrà a rinforzare quelle già allo studio sulle tematiche del turismo, dell'ambiente e delle energie rinnovabili".