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Un cyberattacco globale di grande entità ha il potenziale di innescare perdite economiche per 53 miliardi di dollari, come un disastro naturale catastrofico quale l'uragano Sandy del 2012, che si stima abbia causato perdite tra i 50 e i 70 miliardi di dollari. Lo afferma in un rapporto la compagnia assicuratrice Lloyd of London.

A confronto, l'attacco informatico WannaCry del maggio scorso ha avuto un costo di 8 miliardi di dollari a livello globale, mentre 850 milioni è la cifra calcolata per l'attacco NotPetya di giugno. Nel rapporto vengono presi in esame i due scenari più probabili. Il primo è un attacco che mette in ginocchio un fornitore di servizi 'cloud', e che può generare perdite per 53 miliardi in media.

La difficoltà di calcolare le perdite fa infatti oscillare la cifra tra 15 miliardi e 121 miliardi. Si tratta di un importo maggiore delle perdite causate dall'uragano Katrina del 2005, pari a 108 miliardi. Il secondo scenario descrive attacchi ai sistemi operativi dei computer usati da un corposo numero di imprese nel mondo. Qui i danni calcolati vanno da 9,7 miliardi per un attacco di dimensioni ampie a 28,7 miliardi per un evento estremo.