L'annata in corso, per la zona nord occidentale della Sardegna, è la più siccitosa dal 1922, data di inizio delle apposite registrazioni. A stabilirlo è un documento rilasciato dall'Autorità di Bacino. Un quadro drammatico – si legge in una nota del Consorzio di Bonifica della Nurra – che si inserisce in un contesto pluriennale altrettanto difficile e deficitario durante il quale le precipitazioni sono state così ridotte da caratterizzare il quadriennio 2013-2017 come uno dei più critici mai registrati in tutta l'Isola.
Attualmente la riserva d'acqua presente nel sistema dei bacini della Nurra è di poco inferiore ai 24 milioni di metri cubi d'acqua: il volume invasato nel Temo è appena il 24% di quello autorizzato, nel Cuga il 15% e nel Bidighinzu il 14%. "Nonostante le numerose difficoltà incontrate fino a oggi – afferma il presidente del Consorzio Gavino Zirattu – stiamo cercando di assicurare per ogni zona irrigua approvvigionamenti entro un periodo variabile dai tre ai cinque giorni". "Per scongiurare questa situazione, dall'inizio dell'anno abbiamo palesato alla Regione le difficoltà che avremmo affrontato durante la stagione irrigua chiedendo interventi immediati e mirati ad arginare la crisi idrica.
Adesso auspichiamo che l'apporto d'acqua dal rio Mannu e dal pozzo di Sella & Mosca possano garantire un po' di respiro alle aziende agricole della Nurra. Ma per evitare che l'anno prossimo il nostro territorio si trovi ancora costretto a fronteggiare una crisi di questa portata – continua Zirattu – è necessario che la politica regionale programmi al più presto degli interventi volti alla captazione delle acque altrimenti destinate a mare, al ripristino dei pozzi e al miglioramento della rete idrica". Alla fine di marzo, inizio della stagione irrigua, nel sistema Temo-Cuga-Bidighinzu si registrava un volume idrico di appena 34,82 milioni di mc d'acqua. Nello stesso giorno dei 4 anni precedenti, tale volume era rispettivamente di 104,44 mln nel 2013; 92,13 mln nel 2014; 88,15 mln nel 2015; 76,15 mln nel 2016.