"Come dice un vecchio proverbio 'non c’è due senza tre'. Dopo gli ingiusti licenziamenti dei sindacalisti, Fallo e Ciosci, ora è toccato ad Antonello Repetto, a cui esprimiamo la nostra totale ed incondizionata solidarietà per l'abuso subito dall'AIAS" – Lo dichiarano in una nota stampa i portavoce dei Sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.
"Se AIAS pensa ancora che eliminando le voci libere, possa continuare indisturbata nella sua opera di 'persuasione' nei confronti dei suoi dipendenti, sbaglia di grosso. Le voci libere in AIAS ci sono e ci saranno sempre. E avranno sempre il nostro pieno sostegno – e continuano – alla fine la colpa è sempre la solita: aver preteso, per se e per i propri colleghi il pagamento dello stipendio, regolare e tutti i mesi. Questa ennesima ingiustizia testimonia, una volta di più, l'immensa arroganza dei vertici AIAS. Ricordano tanto la favoletta del Lupo e dell'agnello. Gente senza vergogna che ha avuto la sfacciataggine di manifestare sotto il palazzo dell’Assessorato alla Sanità con lo slogan 'BASTA CON I SOPRUSI'. Più che una favoletta un'autentica barzelletta. Basta pensare che, per fare numero, si sono portati appresso i lavoratori di altre strutture della sanità privata che peraltro, a differenza dei loro colleghi dell'AIAS, percepiscono lo stipendio tutti i mesi".
"In un sistema imprenditoriale sano ed etico non ci sarebbe spazio per l'attuale 'pseudo management di AIAS'. Per questo temono le regole stringenti che l'Assessorato regionale alla Sanità sta finalmente imponendo. Alla fine, che vogliano o no, all’interno del sistema convenzionato privato entreranno nuove realtà imprenditoriali che li “licenzieranno” dal mercato, questa volta si “per giusta causa”, e di loro in poco tempo si perderà il ricordo – e concludono – il danno all’immagine, quello vero, lo stanno subendo i dipendenti dell’AIAS e non il suo management".