“Un incendio dentro il termovalorizzatore, un'esplosione, o cos'altro? Di certo c'è il vergognoso e scandaloso silenzio delle autorità, sia quelle regionali che comunali, e delle stesse strutture di controllo dell'emissione in atmosfera”. Lo dice il deputato di Unidos Mauro Pili in merito all’incendio che ieri pomeriggio ha causato una densa nube nera su tutto il tratto di costa da Capoterra a Cagliari. Cos’è successo ieri al Tecnocasic? Non trapela nulla: “In questa Sardegna si può continuare a fare di tutto e di più con il silenzio di tutti. Occorre un intervento diretto degli organismi di controllo non compromessi e indipendenti. Tutto questo è inaccettabile. Come è possibile scaricare su un centro abitato come Cagliari – dice Pili – nubi di questa portata senza un controllo e senza che la prima autorità pubblica sulla salute, il sindaco, faccia sapere niente alla cittadinanza? L'anarchia della devastazione ambientale è intollerabile”.
“Spero che la Procura voglia accertare i fatti e lunedì segnalerò con un esposto i fatti e la stessa immagine. Al Ministro dell'Ambiente presenterò un'interrogazione urgente perchè vengano inviati gli ispettori dell'Ispra per capire cosa è successo e per quale motivo tutti sono rimasti in silenzio dinanzi a questo nuovo grave atto d'inquinamento dell'ambiente nel cagliaritano”. Secondo alcuni si sarebbe trattato di un nastro trasportatore andato a fuoco, secondo altri un'anomalia dei bruciatori, ma sono ipotesi che non convincono, soprattutto per un mare di ‘non so’ e di ‘non possiamo dire nulla’. Il 30 aprile un’altra nube nerissima su è levata dall’impianto. Cos’è successo? Sarebbero già scattate le indagini.