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Una privatizzazione "mascherata" nella gestione degli impianti e dei servizi, con conseguenti rischi per i posti di lavoro e il pericolo concreto di un aumento delle tariffe dell'acqua in Sardegna. La denuncia contro "la mala gestio di Abbanoa" arriva dai consiglieri della maggioranza del gruppo "Art.1-Sdp", Daniele Cocco, Eugenio Lai, Luca Pizzutto, Paolo Zedda, e dall'esponente dei Cristiano Popolari Socialisti, Antonio Gaia.

In un'interrogazione rivolta al presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, chiedono garanzie per il completamento del percorso di internalizzazione del personale delle ditte appaltatrici; per il mantenimento di mansioni, contratti e livelli retribuiti dei lavoratori, nonché azioni concrete per la salvaguardia dei posti di lavoro. Scadono il 31 ottobre prossimo, infatti, le gare per i servizi di manutenzione, depurazione, sollevamento fognari e conservazione, adeguamento e miglioramento del patrimonio impiantistico. A conferma dei timori dei consiglieri ci sarebbe anche l'incontro promosso da Abbanoa per il prossimo 30 giugno al Lazzaretto di Cagliari, dal titolo "Project financing e grandi opere: master plan Abbanoa 2017".

"Chiediamo che i vertici del gestore riferiscano immediatamente nella commissione competente – spiega il vice presidente del Consiglio, Eugenio Lai – perché non accettiamo né una privatizzazione mascherata dell'acqua e neppure un taglio dei posti di lavoro". "Vogliamo capire che cosa accadrà il 31 ottobre quando scadranno i contratti dei servizi affidati in appalto e quali siano le reali intenzioni di Abbanoa con il project financing", aggiunge Daniele Cocco. Per Antonio Gaia "Abbanoa è un mostro giuridico che opera al di fuori delle norme comunitarie sugli affidamenti in house providing, come evidenziato di recente anche dall'Anac a seguito della segnalazione sottoscritta da 23 consiglieri regionali".