“E’ il ‘triplete’ della vergogna: dopo una Finanziaria 2016 dichiarata illegittima, un assestamento di bilancio impugnato e un ricorso sulla Finanziaria 2017, Pigliaru tenta di coprire i suoi pasticci e la sua resa al Governo con le solite bufale” – Così Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, commenta le dichiarazioni del presidente della Regione sul ricorso del Governo contro la Finanziaria.
“Il presidente della Regione tenta disperatamente di contrabbandare ‘l’incaPACItà’ della Giunta regionale di redigere un bilancio come una, non meglio precisata, battaglia con lo Stato. Pigliaru mistifica la realtà quando millanta una battaglia sugli accantonamenti perché è stato lui firmare l’accordo ‘dei calabraghe’ con cui ha rinunciato ai ricorsi promossi dalla mia giunta contro il governo e perfino agli effetti di quelli già vinti [Accordo Padoan-Pigliuaru, punto 5: 'La Regione si impegna a ritirare, entro il 16 settembre 2014, tutti i ricorsi contro lo Stato pendenti dinanzi alle diverse giurisdizioni relativi alle impugnative di leggi o atti conseguenziali in materia di finanza pubblica, promossi prima del presente Accordo, o, comunque, a rinunciare per gli anni 2014-17 agli effetti positivi sia in termini di saldo netto da finanziare che in termini di indebitamento netto che dovessero derivare da eventuali pronunce di accoglimento'] – prosegue Cappellacci – tra i ricorsi che sono stati proposti dalla mia giunta regionale e che loro hanno ritirato, uno in particolare riguardava gli accantonamenti: il n. 160 del 2012. La Valle d’Aosta ne ha promosso uno uguale, non lo ha ritirato, ha vinto e ora sta ottenendo tutto il maltolto dal 2012 ad oggi (non dal 2018). La vergognosa resa della giunta dei baroni ha fatto perdere alla Sardegna oltre 2 miliardi. Oggi Pigliaru chiede incontri, si straccia le vesti, rilascia dichiarazioni confuse ma l’ultima volta che si è confrontato con il Governo, cantando pure vittoria, gli accantonamenti sono stati addirittura prorogati fino al 2020, con l’ultima legge di stabilità. Forse è meglio che prenda atto che la sua capacità di negoziatore, come la sua credibilità nei rapporti verso lo Stato, è zero e che la sua giunta non sa neppure scrivere una Finanziaria”.