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Forza Italia accusa la Giunta regionale di mettere in ginocchio la sanità privata. Sul banco degli imputati la delibera relativa ai tetti di spesa per l'acquisto da parte dell'Asl unica (Azienda tutela salute) delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie da assegnare alle strutture private accreditate nel 2017.

"E poco comprensibile e reca criteri che rischiano di essere poco equi e di far pagare ai cittadini le visite e le prestazione extra badget, oppure di non farle, danneggiando così i servizi sanitari che le strutture private, in quanto accreditate, eseguono in nome e per conto della Sanità pubblica", osservano il capogruppo Pietro Pittalis e la vice capogruppo Alessandra Zedda. I due puntano il dito contro le linee generali di indirizzo che prevedono il tetto di spesa dell'azienda assegnato per ciascuna macroarea, ad eccezione dell'assistenza ospedaliera, che sarà ripartito all'80%, con il 20% che, invece, saranno concessi sulla base di criteri preventivamente determinati dal direttore generale dell'Ats.

"I criteri adottati dalla delibera sono poco chiari e per nulla specifici, la territorialità si presta a interpretazioni di parte e potrebbe favorire alcune strutture piuttosto che altre e peggiorare la fruizione dei servizi sanitari nei territori – attaccano i consiglieri azzurri -. La Giunta regionale e direttore Ats, che deciderà in autonomia sulla destinazione del 20% in base alla territorialità, hanno poi bloccato il tetto del badget a giugno 2016 paralizzando la programmazione finanziaria, che è stata invece annuale, delle strutture private accreditate al servizio pubblico".