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Sciopero nazionale di otto ore il 14 giugno e blocco degli straordinari, dei turni programmati di notte e della reperibilità dal 15 al 25: è quanto deciso dai sindacati dopo l'incontro a Roma tra le segreterie nazionali di categoria e i vertici dell'azienda di telecomunicazioni Windtre, che impiega a Cagliari 400 lavoratori.

Il confronto non ha prodotto alcun avanzamento nella vertenza, da qui la decisione. "Abbiamo ribadito che la scelta di esternalizzare il servizio clienti è sbagliata e dannosa, per i lavoratori e per il futuro della stessa azienda che fin qui ha continuato a produrre ricavi e buoni risultati di bilancio", ha detto il segretario Slc Cgil Cagliari Antonello Marongiu ampliando poi il quadro alla crisi complessiva di un settore che "mette a rischio migliaia di posti di lavoro legati alle scelte attuali e future dei diversi operatori delle telecomunicazioni, da Windtre a Sky fino a Tiscali: tre aziende che in totale occupano oltre 2000 persone, quasi 3000 con l'indotto".

Da qui l'appello: "il disinvestimento delle grandi aziende dai servizi di assistenza ai clienti non può non allarmare l'intera classe politica e in particolare la politica e le istituzioni isolane". Windtre rappresenta solo la punta di un iceberg che potrebbe a stretto giro coinvolgere altre realtà: "Sky – ricorda Marongiu – ha già avviato una procedura per il licenziamento collettivo di 124 colleghi di Roma e Milano, e non chiarisce quale sarà il futuro del sito di Cagliari. Tiscali invece, se da una parte gestisce la crisi affidandosi a partnership con colossi dei settori di riferimento come Engineering e Fastweb, dall'altra mantiene al suo interno la gestione del call center ma non è il caso di abbassare la guardia".