Al Sud una ripresa, negli ultimi due anni, c'è. È misurabile sia attraverso i dati dell'export – l'8,5% in più nel 2016 rispetto agli anni precedenti – che testimoniano di una vitalità del territorio, sia attraverso il recupero degli investimenti a livello comunale.
Anche le risorse ci sono: 3,3 miliardi di euro tra fondi europei e statali da spendere entro il 2020. Questo uno degli aspetti emersi da uno studio realizzato da Anci e Ifel, presentato nel corso della prima conferenza programmatica delle Città metropolitane del Mezzogiorno, in corso a Messina.
Il contributo che i sette sindaci metropolitani delle città del Sud (Napoli, Bari, Palermo, Catania, Messina, Reggio Calabria e Cagliari) si propongono di portare a questo quadro – viene sottolineato – "è una volontà comune di spendere efficacemente e progettare in modo condiviso lo sviluppo dei loro territori, vale a dire un patto tra sindaci. Necessario per colmare quel divario Nord-Sud ancora oggi testimoniato da indicatori come la concentrazione delle imprese al Nord (nella sola provincia di Brescia ce n'è quante nell'intero Sud), o la presenza di infrastrutture (1,7 km di autostrade per 100 chilometri quadrati al Sud contro i 3,3 del Nord Ovest)".