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L'ordinanza della Capitaneria di Porto di Cagliari? Per i pescatori sardi si tratta solo di "una beffa".

"Contrariamente alle promesse fatte, è vero che riduce la durata dell'esercitazione Mare Aperto 2017 – contestano i rappresentanti di Federcoopesca, Agci Agrital e Associazione Armatori motopescherecci sardi, Giovanni Angelo Loi, Renato Murgia e Roberto Savarino – ma non in tutte le zone e addirittura estende in alcuni punti l'area del divieto alla pesca". "Si tratta di un atteggiamento estremamente grave – proseguono – poco rispettoso dell'attività dei nostri pescatori ma soprattutto offensivo nei confronti del Governo regionale, che in questa circostanza non è stato degnato di un minimo di considerazione e anzi, possiamo dire, preso letteralmente in giro".

Nei giorni scorsi, infatti, era stato proprio il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, a tranquillizzare i pescatori comunicando l'impegno preso dalla Marina di terminare le operazioni il 14 maggio, invece che il 20. E ora, in una lettera indirizzata al governatore, al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e all'assessore all'Agricoltura, Pier Luigi Caria, le associazioni di categoria chiedono un nuovo intervento urgente della politica: "È nostra intenzione attivarci in tutte le sedi per la richiesta dei danni economici che questi giorni di forzata e ingiustificata limitazione dell'attività di pesca nei mari del sud dell'isola hanno causato ai pescatori che rappresentiamo. Per questo motivo – concludono Loi, Murgia e Savarino – chiediamo l'intervento urgente di tutte le istituzioni politiche sarde per affrontare la questione con grande forza, al fine di evitare che la Sardegna sia ancora una volta umiliata e trattata come una mera colonia dallo Stato italiano".