Dopo l'interrogatorio fiume di Simone Nonnis, durato nove ore, il pubblico ministero Marco Cocco è tornato nel carcere di Uta per sentire Marcello Pitzalis, anche lui dipendente della società appaltatrice di Armando Bollani che gestiva attività per la Fluorsid, l'azienda di Macchiareddu al centro dell'inchiesta della Procura di Cagliari che ipotizza i reati di disastro ambientale, associazione a delinquere e inquinamento.

Dopo aver risposto alle domande del Gip Cristina Ornano durante gli interrogatori di garanzia, che proseguiranno domani e martedì prossimo, 23 maggio, i due operai sembrano aver imboccato la strada della collaborazione con gli inquirenti. Starebbero infatti ricostruendo con il titolare del fascicolo tutte le vicende che hanno portato al blitz della Forestale e all'esecuzione delle sette ordinanze di custodia nei confronti di alcuni dei vertici della Fluorsid, oltre che dipendenti e responsabili di ditte di appalto.

Da questa mattina, dunque, Pitzalis – difeso dall'avvocato Gigi Sanna – viene ascoltato dal pm Cocco che starebbe ampliando l'inchiesta dopo quanto riferito ieri da Nonnis, che da circa un anno aveva lasciato il lavoro. Ancora prematuro parlare di una vera e propria collaborazione, ma l'idea – legata proprio alla durata degli interrogatori – è quella che i due operai Nonnis e Pitzalis abbiamo deciso di fornire oltre alla loro versione dei fatti anche un ulteriore quadro che potrebbe portare a nuovi accertamenti da parte degli investigatori della task forse formata da Forestale e Asl, ma con anche da ispettori dell'Arpas.

Da domani a martedì saranno sentiti gli altri destinatari dei provvedimenti del Gip: Michele Lavanga, direttore dello stabilimento Fluorsid, Sandro Cossu, responsabile della sicurezza ambiente della società, Alessio Farci, ingegnere a capo della produzione dell'azienda, tutti in carcere; Armando Benvenuto Bollani, titolare della Ineco, e Giancarlo Lecis, funzionario tecnico della Fluorsid, ai domiciliari. Tra i difensori anche gli avvocati Massimo Delogu, Alberto Ippolito, Carlo Amat, Carlo Massacci e Guido Manca Bitti. Nel frattempo il Comune di Assemini ha già annunciato l'intenzione di costituirsi parte civile in un eventuale processo, mentre per domani alle 15.30, a Palazzo Regio, è convocato il Consiglio metropolitano per discutere dello scarico di fanghi e acque non trattate nella laguna di Santa Gilla portato alle luce dall'inchiesta sulla Fluorsid. Il sospetto, confermato dalle indiscrezioni sugli interrogatori, è che nella laguna ci siano stati ulteriori svernamenti inquinanti oltre quelli al momento al vaglio della Procura.