Cagliari undicesimo in classifica, al pari con l'Udinese. Ed in gran forma, fisica e mentale, a parte il quarto d'ora di sbandamento finale ieri contro l'Empoli. Con una squadra così, ci sono le condizioni per tentare l'ultima impresa: agganciare la Sampdoria al decimo posto. Non si vince nulla, l'Europa è impossibile. Ma entrare nella top ten del campionato può essere uno stimolo in più per far bene nelle ultime due partite.
Ieri, come ha riconosciuto anche l'allenatore degli ospiti Martusciello, la squadra che sembrava affamata di punti pareva proprio il Cagliari – ormai aritmeticamente salva da due settimane – e non certo l'Empoli che ora deve guardarsi dal ritorno del Crotone. Un primo tempo da ricordare. Con Isla dovunque, un po' versione Cile Coppa America, Barella "veterano" anche se ha meno di 20 anni (e infatti parteciperà con la maglia azzurra dei suoi pari età ai mondiali in Corea) e Farias scatenato. Azzeccato anche il modulo, un 4-2-3-1 con Joao Pedro, Farias, Sau e Borriello contemporaneamente in campo. Una novità che evidentemente i giocatori hanno gradito rispondendo sul campo con grande entusiasmo. E spirito di sacrificio dal momento che dietro e a centrocampo, per aiutare i quattro davanti (a loro volta pronti ai ripiegamenti), c'era tanto da fare.
Ora un passo per volta. Domenica il Cagliari gioca in trasferta con il Sassuolo. Che a sua volta cercherà di darsi una motivazione: sorpassare i rossoblù che sono un punto sopra in classifica. L'ultima sfida, con il Milan, è quella più difficile: i rossoneri saranno verosimilmente in piena corsa per agganciare l'ultimo treno che porta in Europa.