Oltre 110 corti selezionati, tredici categorie, 35 Paesi di provenienza: ritorna Skepto international Film Festival, dal 10 al 13 maggio a Cagliari tra l'Hostel Marina (Scalette San Sepolcro), il Piccolo Auditorium comunale (piazzetta Dettori) e piazza San Sepolcro, per una 4 giorni punto di incontro di artisti, filmaker e appassionati. Un'ottava edizione caratterizzata dalla presenza importante di opere scritte e dirette da donne, 40 in tutto. "Anche per questo – ha spiegato alla presentazione del festival il direttore artistico Riccardo Plaisant – l'immagine scelta come simbolo della rassegna è quella di Apollonie de Sebatier (1822-1889), testimone eccezionale del fermento intellettuale e artistico della sua epoca".
E "Donne in conflitto" si chiama una delle sezioni in gara, con corti da Iran, Germania, Filippine e India. Un'altra sezione è "Sopravvissuti", storie di migranti rifugiati. Alcuni nomi: "Storie di migrantes" (Italia), "A new home" (Slovenia), "Tunisie 2045" (Francia). E poi "AntiSocial Media", una selezione sull'impatto dei social nella vita quotidiana. Le altre sezioni con proiezioni da tutto il mondo: Skeptyricon, Docushort, Stile libero, Videoclip, Animazione, Avant-garde, L'invasione degli ultracorti, Fish&Chips. Anche quest'anno sono previsti gli "Aperitivi cinematografici", momento di confronto dedicato a tutti gli operatori del settore presenti a Skepto, workshop su composizione di colonne sonore di corti e matinée per le scuole.
Tanti gli ospiti, tra i quali gli sceneggiatori Nicola Guaglianone ("Lo chiamavano Jeeg Robot") e Barbara Petronio, vincitori del David di Donatello per "Indivisibili", pellicola sulla storia di due gemelle siamesi. Skepto non lascia al caso neanche la parte food che per l'edizione 2017 sarà gestita da Sabores – Sapori di Sardegna, progetto enogastronomico nato con l'obiettivo di individuare e valorizzare le eccellenze regionali. "Skepto è una perla preziosa nel panorama della produzione culturale della città, andrebbe sostenuto di più rispetto a quanto riusciamo a fare", ha detto l'assessore comunale alla Cultura, Paolo Frau, mentre il titolare regionale della Cultura, Giuseppe Dessena, ha aggiunto che "la Regione ha risorse in campo" e ha invitato gli organizzatori "a stare allerta quando ci sono i bandi". Le 30 ore di proiezione sono totalmente gratuite per un festival che anche quest'anno si regge con 25-30mila euro (10mila da Fondazione Sardegna, 2,5 del Comune, il resto con le quote di iscrizione e crowdfounding).